"È una discussione aperta, il disegno di legge non e' scritto sulle tavole di pietra, ma documento suscettibile di miglioramenti. Il tempo che ci separa dalla discussione in commissione e poi in aula, potra' essere utilizzato per focalizzare meglio alcuni aspetti".
Cosi' l'assessore regionale agli Enti locali Cristiano Erriu, oggi durante l'incontro pubblico ad Arzachena organizzato da Federalberghi Sardegna, sulle prospettive della nuova legge urbanistica proposta dalla Giunta.
"Ci sono due questioni che genereranno dibattito e scontro politico, anche feroce- spiega Erriu-. La prima riguarda l'introduzione della norma che consente l'ampliamento con nuove volumetrie alle strutture ricettive esistenti, anche nella fascia costiera dei 300 metri, e la norma sui grandi progetti. Sulle altre questioni mi pare ci sia una convergenza sostanziale, come sulla necessita' di introdurre norme di semplificazione che consentano ai puc di essere approvati in tempi accettabili".
Sull'ampliamento volumetrico degli alberghi sulle coste, "lo stesso ppr prevede il miglioramento delle strutture ricettive esistenti a determinate condizioni- sottolinea l'assessore-. Occorre la ricerca di nuove formule in grado di intercettare turisti, e quindi e' indispensabile riqualificare e migliorare la qualita' estetica degli edifici, aumentando anche la quantita' dei servizi offerti per allungare la stagione. C'e' chi dice: va bene l'incremento volumetrico, ma senza aumentare i posti letto. Questo ragionamento non ha senso per i piccoli alberghi".
La proposta di legge della giunta ha ricevuto aspre critiche in particolar modo dalle associazioni ambientaliste. Su questo punto Erriu e' chiaro: "L'ambiente e il paesaggio rappresentano un valore economico per la Sardegna, che abbiamo il dovere di preservare, anche per le generazioni future. Sviluppo e crescita non rappresentano un binomio imprescindibile, ci puo' essere il primo senza il secondo.
E del resto nessuno pensa che a una crescita di traffico corrisponda una migliore qualita' della vita nelle nostre strade". Deve essere una legge, conclude, "capace di fare salvaguardia e nello stesso tempo sviluppo. Ma serve un rapporto nuovo tra pubblico e privato: l'idea che il pubblico si occupi solo del patrimonio pubblico, e viceversa, e' sbagliato".
Fonte: Agenzia Dire







