"Sosteniamo con convinzione la battaglia di Coldiretti per la modifica del trattato Ceta con il Canada ed anche a livello regionale interverremo con iniziative adeguate presso il presidente della Giunta e l’assessore dell’Agricoltura per cambiare questo accordo che, a nostro giudizio, danneggia gravemente le produzioni sarde" – Lo afferma il portavoce del gruppo consiliare di art.1-Sdp".
"Il Trattato infatti – prosegue – partendo dalla premessa condivisibile di aumentare gli scambi commerciali fra Europa e Canada, determina però conseguenze pesanti per i prodotti identitari, tradizionali e di qualità come quelli sardi, che potrebbero essere confezionati altrove e perfino 'taroccati' in nome della libertà del commercio. Parliamo del 'cuore' della nostra economia: di grano duro, la cui produzione in Sardegna è già in caduta libera proprio per la politica di prezzo molto aggressiva del Canada, di formaggi e di carni".
"Per noi libertà significa soprattutto non livellare verso il basso il settore dell’agro-alimentare e non annullare le differenze fra le diverse realtà locali, che sono anche il prodotto di tradizioni, culture e storie che, nel caso della Sardegna, rappresentano un patrimonio immateriale di valore inestimabile – e concludono – libertà è anche mettere il consumatore nelle condizioni di scegliere in modo informato e trasparente in un mercato guidato da regole comuni, sia in materia di sostenibilità ambientale che di sicurezza alimentare".







