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"Ottima l'idea di istituire dei Centri di identificazione ed espulsione in ogni regione ma inaccettabile ed offensivo appare il progetto di impiantare una serie di nuovi hotspot con quello di Cagliari che metterebbe definitivamente al tappeto l'apparato sicurezza sardo".

Lo afferma il segretario provinciale del Siap di Cagliari, Mauro Aresu, in merito alla gestione dell'accoglienza in Sardegna. "Gli organici della Polizia di Stato, e quelli delle altre forze dell'ordine, non sono in grado di sopportare il carico di lavoro ordinario, vanno subito in affanno ad ogni sbarco e sarebbe, pertanto, disastroso dover gestire un flusso di attracchi continuo – osserva -. Il realizzarsi di una simile eventualità avrebbe ripercussioni gravissime nel tessuto sociale isolano che finora ha dimostrato elevato spirito d'accoglienza ma si è oramai arrivato ad un punto di saturazione oltre il quale non si può andare e ci aspettiamo una forte presa di posizione da parte delle istituzioni isolane".

Secondo Aresu "i poliziotti ed i sindacalisti della Polizia di Stato non devono mai dare neanche l'impressione di partecipare alla battaglia politica e il Siap si è sempre attenuto a questi principi elementari però, francamente, alcune decisioni come quella che si starebbe per prendere nei confronti della già disastrata macchina della sicurezza sarda, ci mettono in difficoltà e chiediamo con forza un ripensamento da parte del Governo".