Nella sede nazionale Pd di largo del Nazareno la direzione del Partito democratico. La riunione, alla quale partecipa anche il premier Paolo Gentiloni, che è membro del parlamentino Dem, è la prima a porte chiuse, senza diretta streaming, da quando Matteo Renzi è segretario del partito.
Lo ius soli è un principio di civiltà, "dobbiamo andare avanti", ha detto Renzi, a quanto si apprende, nel suo intervento alla direzione Pd.
"Come va l'Italia in questa fase? I segnali di timida ripresa si sono evidenziati: l'Italia vede segnali di ripresa ancora però non omogenei sul territorio". Poi Renzi sottolinea: "Mancano ancora i dati delle riforme strutturali".
Sulla scuola il governo, prima Renzi e poi Gentiloni, ha investito 4,7 miliardi ma "se noi parliamo di alleanze i cittadini non se ne accorgono", ha spiegato ancora in un passaggio in direzione riferito al nodo che ha diviso il Pd, ribadendo che il dibattito interno "interessa a 3 o a 300".
Nella prossima legislatura l'Italia dovrà chiarirsi con i partner europei: serve un approccio diverso sul deficit e va posto il veto sul fiscal compact nei Trattati. Così, a quanto si apprende, Matteo Renzi nella direzione del Pd, sostenendo che "abbiamo vinto la battaglia sulla flessibilità perchè in Europa, dopo le europee, abbiamo messo un diktat".
In due milioni hanno votato alle primarie. La base costitutiva del Pd non è l'accordo di qualche capocorrente ma il voto dei cittadini alle primarie. Sia chiaro, io rispondo a loro, non ai capicorrente: così il segretario Renzi alla direzione Pd.
"Non sono interessato né alla mia né alla vostra carriera ma a portare il Pd in alto. Lo dico senza polemica e con tutto il rispetto: non mi interessa cosa farete voi nella prossima legislatura".