Dopo il pienone registrato ieri sera, nonostante le polemiche della vigilia sulle stringenti misure di sicurezza imposte da questura e prefettura, l'Ardia di San Costantino è stata replicata questa mattina a Sedilo nell'anfiteatro naturale di Monte Isei davanti a un pubblico di fedeli, pellegrini e di spettatori apparso molto più ridotto rispetto al passato.
Ridotto anche il numero dei cavalieri, poco più di una settantina ieri, ancora meno oggi, come vuole del resto anche la tradizione. Impeccabile la corsa della prima bandiera Pasquale Mureddu, dei suoi scudieri Giovanni Norio e Fabrizio Delogu, e delle iscortas che, armati di bandiera con asta di legno, hanno il compito di tenere a bada il resto dei cavalieri che insegue.
Come era già accaduto ieri sera la spericolata corsa al galoppo sul difficile percorso che si snoda attorno al Santuario intitolato al santo imperatore che nel 212 sconfisse a Ponte Milvio l'esercito di Massenzio si è conclusa senza incidenti. Merito anche di una andatura che non è stata sostenutissima come in altri anni e che ha riservato pochi brividi alle migliaia di persone che hanno comunque salutato con un grosso applauso la conclusione dell'Ardia.