Domani protesta nazionale davanti a Montecitorio contro "Buona scuola" e trasferimento dei docenti lontano da casa. Sostegno alla manifestazione anche dalla Sardegna con il Comitato delle valigie del 10 agosto, nato due anni fa proprio per lottare anche contro gli spostamenti forzati dei docenti, anche fuori dall'isola.
Gli insegnanti sardi non ci saranno fisicamente: "problemi economici e di collegamento con il continente", spiega il Comitato. Ma vogliono rivolgere un appello al premier Paolo Gentiloni e alla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. Citando il caso dei "docenti a metà prezzo". Sono quelli- spiega il Comitato- che, "spediti a centinaia di chilometri da casa, devono vivere con uno stipendio dimezzato, per sostenere le spese della trasferta forzata".
L'sos è chiaro. "Uguaglianza e pari dignità tra i docenti – spiega il Comitato – concreta ed effettiva perché prima di tutto realizzata giuridicamente. Mai più divisioni e mai più diseguaglianze tra i lavoratori di uno stesso settore". Malcontento generalizzato che si allarga a molti settori e anche ad altre problematiche del pianeta istruzione. "Una buona scuola- continua il Comitato- deve tenere conto del merito e della professionalità, mentre paradossalmente con la L. 107, anche avere un titolo e una specializzazione in più si sono rivelati penalizzanti. Ancor di più per gli insegnanti assunti in fase "B". Ed ancora il paradosso, perché spedire lontano dalla propria regione centinaia di docenti, quando i posti erano e sono disponibili nel luogo di residenza?".







