Dallo scorso dicembre fino ad aprile avrebbero compiuto una vera e propria escalation di minacce e intimidazioni nei confronti di un avvocato sassarese per costringerlo a cedere un terreno agricolo da lui acquistato a un'asta giudiziaria indetta dal Tribunale di Tempio, ma anche per convincerlo a non partecipare ad un'ulteriore vendita giudiziaria riguardante un altro lotto del medesimo appezzamento.
Per i carabinieri della compagnia di Sassari è questa la motivazione per cui stamattina sono finiti agli arresti domiciliari Bastianino Sannitu, 61 anni, ex assessore regionale e vicepresidente della Giunta Cappellacci, già sindaco di Berchidda, dove vive, il suo compaesano Antonio Stefano Casu, 53 anni, e l'avvocato Luca Tamponi del Foro di Tempio. In concorso con altre tre persone, che sono state deferite in stato di libertà, avevano compiuto una serie di intimidazioni prima anonime, poi indirette e, infine, espresse. Poi la vittima di tali atti ha denunciato ai carabinieri di aver ricevuto nella sua abitazione due lettere anonime contenenti alcune cartucce calibro 9 parabellum, altre calibro 12 e uno spezzone di miccia detonante. Le indagini hanno consentito di ricondurre gli atti intimidatori all'acquisto di un terreno, già appartenente a Casu, che era stato oggetto di una procedura esecutiva a causa dei rilevanti debiti da lui contratti con numerosi creditori.
Gli elementi raccolti hanno permesso di accertare che, dopo l' invio delle missive e avvalendosi di più intermediari, Casu aveva effettuato costanti pressioni al telefono o tramite l'invio di veri e propri emissari con il compito di intimorire l'avvocato sassarese e indurlo a rivendere sottocosto quel terreno a Casu per non incorrere in guai seri e per non mettersi contro persone "non raccomandabili". La pressione aveva quasi sortito il suo effetto e la vittima non ha partecipato all'acquisto di ulteriori lotti di terreno banditi all'asta avviando una trattativa per "svendere" la parte già acquistata. Ma l'intervento dei carabinieri ha interrotto le azioni illecite portate avanti dagli indagati.