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Duro scontro tra difese e accusa al maxi-processo per gli assalti ai portavalori in Sardegna. Dopo le quattro udienze nelle quali il vice dirigente della squadra mobile di Cagliari Davide Carboni ha illustrato le 340 pagine dell'informativa finale dell'inchiesta – sintesi di anni di indagini – oggi il poliziotto è tornato in aula per il controesame.

E' qui che i legali di molti dei ventotto imputati hanno iniziato a porre domande molto dettagliate, così da provare a metterlo in difficoltà. Questo perché il vice questore è stato un coordinatore delle varie attività, pur avendo partecipato a numerosi accertamenti, ma non ha materialmente eseguito tutte le attività che i difensori chiedevano. Procede dunque tra le scintille il processo davanti al collegio presieduto da Ermengarda Ferrarese (con a latere i giudici Giovanni Paolo Piana e Fabio Rivellini, entrambi del Tribunale di Lanusei) che vede a giudizio 12 imputati detenuti e altri 16 tra domiciliari e indagati a piede libero.

Accusati di associazione per delinquere e svariate rapine compiute in varie zone dell'isola vi sono l'ex vice sindaco di Villagrande Giovanni Olianas, considerato tra i capi della presunta banda che assaliva i furgoni portavalori insieme con Luca Arzu, Angelo Lostia e Salvatore "Toreddu" Sanna. Oggi si sono anche presentati i periti che dovranno trascrivere centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali: un lavoro complicato che potrebbe durare mesi. Si torna in aula mercoledì prossimo, 19 luglio.