"Il Pd affossa la rete ospedaliera, gli alleati si sfilano, una Giunta regionale che non si capisce più da chi è sostenuta". E' la lettura che danno i consiglieri regionali dei Riformatori, Michele Cossa e Attilio Dedoni, alla decisione presa in direzione Pd di rinviare a settembre l'approdo in Aula del testo sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, posizione confermata nel vertice di maggioranza di oggi.
"Pigliaru e Arru hanno subito l'ennesima, cocente umiliazione da parte del partito di maggioranza relativa. Si vede che si è ormai vicini alla fine della legislatura: la minaccia di mandare tutti a casa non fa più effetto", attaccano i due esponenti dell'opposizione. Ma, sottolineano, "la cosa tragica è che nessuno di loro sembra preoccupato per il caos in cui sta precipitando la sanità sarda, con responsabilità ben precise: le lotte interne del Pd impediscono la nomina del direttore dell'Areus; Moirano fiuta l'aria e diventa sempre più temporeggiatore e, a quanto pare, si guarda bene dall'adottare un atto aziendale che sarebbe palesemente illegittimo, lasciando che la barca vada alla deriva". Non solo.
"Numerosi provvedimenti adottati dai direttori generali (dell'azienda Brotzu in testa) – spiegano ancora i Riformatori – anticipano il riordino della rete ospedaliera e sono illegittimi in quanto basati su delibere di Giunta che usurpano il potere di programmazione, proprio del Consiglio regionale". Infine, "Paci non fornisce i numeri reali della spesa sanitaria per il 2016 – o forse non li ha affatto, ciò che sarebbe ancora più grave – contribuendo in modo significativo ad aggravare un intollerabile stato di incertezza".