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Tre persone – della stessa famiglia – sono state ricoverate ieri all’Ospedale Sirai di Carbonia per un’intossicazione acuta da mandragora. La più grave è stata un’anziana signora, ricoverata in stato di coma nel reparto di rianimazione. Tutti i pazienti, sottoposti a lavanda gastrica, sono stati dichiarati oggi fuori pericolo di vita.

Al momento del ricovero la Asl di Carbonia  – come quella di Cagliari – era sprovvista dell’antidoto necessario. Le fiale sono state fornite dal Pronto soccorso di San Gavino, e dal Santissima Annunziata di Sassari

Da novembre a oggi, in Italia, si sono verificati diversi casi di intossicazione da mandragora, ma in Sardegna si tratta dell’unico caso documentato negli ultimi anni. La pianta – velenosa e potenzialmente mortale – può essere confusa facilmente con la bietola e con la borragine.

“Si consiglia di evitare, in mancanza di un’approfondita conoscenza, la raccolta di piante o erbe a scopo alimentare o perlomeno di farle controllare da un esperto – ha raccomandato la responsabile del Pronto soccorso di Carbonia, Viviana Lantini– In ogni caso, non appena si avvertono i primi sintomi (che per la mandragora si verificano subito dopo l’ingestione), la raccomandazione è di recarsi immediatamente al Pronto soccorso”.