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“Con la tardiva approvazione della delibera regionale sui progetti personalizzati, la Giunta regionale ripropone il provvedimento dell’anno precedente, con tutte le negatività da tempo sottolineate dalle organizzazioni delle persone con disabilità”.

E’ quanto scritto nella lettera da Cgil Cisl Uil insieme a Fish-Sardegna onlus (Federazione Italiana Superamento Handicap), Fand-Sardegna onlus (Federazione Associazioni Nazionali Disabili) Anmic-Sardegna (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, Uic (Unione italiana ciechi), Aism (associazione italiana sclerosi multipla) Oas (Ordine assistenti sociali) Rp Sardegna (Associazione retinopatici). 

I sindacati lamentano la mancata volontà, da parte della maggioranza in Consiglio regionale, di aprire “una discussione vera nella quale recepire le osservazioni e le richieste di modifica avanzate coerentemente dai soggetti coinvolti. Si continua invece a perpetuare scelte inique che producono ricadute negative”.

Secondo sindacati e associazioni sono diversi gli aspetti che andrebbero rivisti: “L’ingiustificato ricorso a continue visite mediche, il criterio discriminatorio dell’età e della patologia anziché della disabilità, l’assenza di distinzione fra servizi e prestazioni di assistenza generica diventata ormai preminente rispetto all’assistenza socio-sanitaria personale”. Anche il meccanismo di calcolo del finanziamento appare discutibile perché “un solo punto di differenza può dar luogo a una maggiorazione del contributo di ben 1.500 euro”. Accade persino che, a parità di età, disabilità e patologia, valutazioni differenti diano luogo a finanziamenti diversi.

“Nel ribadire un giudizio negativo sul provvedimento deliberato da Giunta e commissione consiliare – concludono – auspichiamo una maggiore attenzione e l’avvio immediato di un confronto costruttivo per modificare al più presto tutti gli aspetti critici rilevati e provvedere alla stesura di criteri nuovi che evitino le discriminazioni attuali”.