L’ospedale Santissima Trinità di Cagliari si rifà il look.
Per ora sono disponibili circa 50 milioni di euro a fronte di un ammontare di circa 105 milioni complessivi per la realizzazione di tutti gli interventi. Tra questi, è prevista la creazione di un blocco centrale operatorio, il sistema di passaggi sotterranei tra i vari edifici dell'area ospedaliera, l'attivazione di nuove specialità medico-chirurgiche aggiuntive rispetto a quelle oggi operative, la razionalizzazione e la concentrazione di attività attualmente distribuite in altri presidi cittadini.
L’annuncio stamane del il direttore generale dell’Asl 8, Emilio Simeone, che ha accompagnato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l'assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, durante un sopralluogo dell’ospedale del quartiere di Is Mirrionis.
"Questo ospedale – ha sottolineato il presidente Cappellacci – fa parte di quella rete sanitaria di cui Cagliari dispone e la cui importanza ovviamente va oltre il bacino di utenza del capoluogo. La Regione ha investito e continuerà a investire ingenti risorse per un ulteriore miglioramento del presidio, con l'obiettivo di creare un polo sanitario multispecialistico e garantire ancor di più il diritto alla salute dei cittadini".
Alla fine della visita, si è tenuto un confronto tra il presidente, l'assessore e i medici dei vari reparti che hanno evidenziato i problemi e le esigenze, anche quotidiane, dell'ospedale di Is Mirrionis.
Polemiche, intanto per un tweet inviato da Franco Marras, coordinatore della segreteria Pd, in cui si invitava il presidente Cappellacci a stare attento durante la visita odierna, perchè nell’ospedale esiste il “Servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura” (Spdc) e il governatore avrebbe potuto rischiare “di essere trattenuto”.
Tweet subito rimosso dall’autore, ma che non è stato certo gradito in viale Trento. Proteste su facebook anche da parte di alcuni candidati Pdl alle politiche. "Ho levato immediatamente il tweet non appena ho capito le intenzioni di chi voleva strumentalizzarlo politicamente", spiega Marras, "ma la mia era solo una goliardata. Non volevo certo offendere il presidente".







