Proroga delle province: via alla protesta. Sabato dalle 10 a mezzogiorno, manifestazione di Sardegna si cambia sotto il Consiglio regionale. “Un'altra proroga in danno del voto del popolo del referendum”, si legge nella pagina face book del movimento, “nessuna vergogna non merita nessuna comprensione”.
Il referendum “anticasta del giugno scorso” aveva cancellato le nuove 4 province, ma ora interviene il Disegno di legge di Proroga della Legge regionale 11 sul "Riordino generale delle autonomie locali e modifiche alla legge 10 del 2011", approvato dalla Giunta Regionale nella sua ultima seduta. Nello specifico propone di stabilire il 30 giugno 2013 la data ultima per l'approvazione da parte del Consiglio regionale della norma di riordino delle autonomie locali, che si sarebbe dovuta varare entro il 31 ottobre, mentre entro il 31 dicembre si dovrà attuare il procedimento di riforma assicurando la consultazione delle popolazioni interessate attraverso i referendum, prorogando sino alla scadenza naturale i mandati degli organi in carica.
Il documento, completato dall’assessorato degli Enti locali, mira, secondo la Regione, a superare le incertezze politico-normative che “rischiano di creare gravi problemi di governance locale a seguito degli esiti del recente referendum sulle Province e, inoltre, interviene a evitare grossi disagi ai cittadini e agli utenti dei servizi erogati dalle province abolite vista l'incertezza normativa causata dalla mancata approvazione di una legge generale di riordino delle autonomie locali come previsto dalla Legge 11 a seguito dei referendum popolari”.
"Questo intervento”, ha spiegato ieri l’assessore agli Enti locali Rassu, “è indispensabile per difendere le prerogative delle realtà economiche della nostra popolazione e tutelare le migliaia di lavoratori, diretti e indiretti, che fanno capo alle amministrazioni provinciali abrogate”.







