Blitz della forestale nell'abitazione Pierpaolo Gessa. Gli agenti, questa mattina, hanno sequestrato tre computer, numerosi cd, dvd e supporti informatici.
Gessa, funzionario del settore Lavori pubblici del Comune di Quartu, era stato arrestato a fine novembre insieme al collega del settore Edilizia privata, Andrea Masala, e all'impresario Antonio Grussu, nell'ambito dell'inchiesta sulla realizzazione dello stadio Is Arenas. È lui il grande accusatore del presidente del Cagliari, Masimo Cellino, e del sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, finiti in carcere giovedì scorso dopo gli sviluppi della stessa inchiesta.
Nei computer, nei cd e dvd che saranno analizzati, gli agenti della Forestale cercheranno di individuare elementi per comprovare o smentire le dichiarazioni del primo cittadino quartese e del presidente rossoblù che sono in contraddizione con quelle di Gessa.
Questa mattina è stato sentito, come persona informata sui fatti, Alessandro Podda, figlio dell'imprenditore lattiero caseario proprietario dei terreni a Elmas su cui sarebbe dovuto sorgere lo stadio del Cagliari dopo l'abbandono del Sant'Elia, nonché socio in affari del sindaco Contini dal 2010. Gli agenti della forestale lo hanno sentito proprio sulla vendita dei terreni per il futuro impianto sportivo, progetto che naufragò a causa dei rilievi sollevati dalla Sogaer, la società che gestisce l'aeroporto di Elmas, e dall'Enac e ora oggetto di un'inchiesta che si interseca con quella di Is Arenas.
La difesa di Contini. Il primo cittadino quartese viene chiamato in causa per il suo di mediazione con Cellino. "Ho fatto semplicemente da intermediario – ha chiarito ieri durante l'interrogatorio – dovevo prendere una provvigione di 200 mila euro, ne ho incassati solo 100 mila". Il sindaco ha comunque negato che vi stato un accordo sottobanco per 'sanare' il rapporto con il Cagliari calcio offrendo la possibilità di costruire l'impianto a Quartu: il progetto, hanno spiegato gli avvocati, era di dare visibilità e prestigio alla città.







