Lirico, sindacati in rivolta: "Mostra sulle bombe con procedura stravagante". Le rappresentanze dei lavoratori ancora sul piede di guerra: stavolta per l'esposizione sulle bombe del'43, organizzata dal Comune con professionisti del Teatro con incarichi assegnati senza contratto. "Da 20 giorni" si legge nel comunicato, "alcuni reparti tecnici del Teatro sono interessati con le proprie maestranze a tale messa in opera". E il tutto mentre "risulta che nessun rapporto di collaborazione sia stato formalizzato col Comune di Cagliari, né agli atti della Fondazione esiste una richiesta scritta per l’effettuazione della Mostra".
I sindacati denunciano che "a fronte di un Teatro in pieno stallo (nessun avvio della programmazione lirica 2013, incertezza sulle entrate, incarico del Sovrintendente "non formalmente coperto") si possono distrarre e utilizzare risorse umane ed economiche della Fondazione per una mostra organizzata dal Comune di Cagliari, con una procedura stravagante".
"La situazione lavorativa all’interno dell’azienda rispecchia a pieno la volontà e i propositi del nostro presidente: immobilismo totale. L’insediamento della signora Crivellenti, peraltro disconosciuto dal MIBAC ritenendo l’incarico di sovrintendente “non formalmente coperto”, secondo l’ormai famoso intuito del sig. Zedda, avrebbe dovuto portare una ventata di freschezza, nuove idee, un “new deal”; ebbene, è accaduto l’esatto contrario: sono trascorsi oramai due mesi dall’assunzione del nuovo dirigente e nulla è stato fatto di quanto fosse necessario per salvare e fermare il declino inarrestabile del teatro; ma forse questo non è lo scopo del nostro sindaco".
"A marzo dovrebbe iniziare la stagione lirica e non sono ancora stati fatti i contratti ad artisti e direttori, i dipendenti non sanno quale sarà la programmazione a partire dal prossimo mese (se ci sarà), lo stipendio dei lavoratori è stato tagliato del 22% e né Zedda né la signora Crivellenti si sono disturbati a comunicare quali siano le basi giuridiche sulle quali poggia tale decurtazione salariale, gran parte dei tecnici e degli artisti di coro e orchestra non ha mai ricevuto il vestiario che contrattualmente spetta e lo ha acquistato a spese proprie, i dispositivi di protezione infortunistica in dotazione al personale tecnico non sono rinnovati alla scadenza, le indennità strumento degli orchestrali sono ferme da oltre un decennio, dipendenti vengono fatti lavorare al di fuori dei dettami del contratto collettivo nazionale di lavoro, di premio produzione non se ne parla da due anni… e si potrebbe continuare oltre. Senza voler sconfinare in ambiti damagogici è inevitabile domandarsi quale sia la funzione di una sovrintendente che, lautamente remunerata con 120.000 € annui ossia 10.000€ al mese, invece di risolvere le problematiche gestionali interne sopra menzionate, di proporre idee innovative, di allargare gli orizzonti futuri entro i quali operare, di agire da manager di un'azienda da rilanciare, è a due mesi dal suo insediamento totalmente e preoccupantemente assente".
"Questa, in sintesi, la gestione del “nuovo corso” del sig. Zedda: tagli agli stipendi dei dipendenti, 120.000€ di stipendio al nuovo sovrintendente , mancato rispetto di norme contrattuali, assenza di alcun confronto, denigrazione sistematica dei lavoratori del teatro. Non male!!!!"
"Auspicio delle scriventi è che la politica che ha realmente a cuore la “polis” e la sua gestione abbia la lungimiranza di capire che un teatro gestito con una “normale ma reale competenza”, specialmente in una regione turistica come la Sardegna, potrebbe essere una risorsa enorme e fungere da volano per il rilancio dell’economia dell’isola; al contrario procedendo di questo passo il declino non è probabile bensì inevitabile ed inarrestabile".







