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Proroga per le Province. Le otto Province sarde, soppresse con il referendum del maggio 2012, che sarebbero dovute essere commissariate il 28 febbraio, saranno prorogatesino al 30 giugno 2013. Così è stato deciso attraverso la "leggina", presentata dalla Giunta regionale, approvata questa sera dal Consiglio con i soli voti del centrodestra, Riformatori esclusi. 

L'esecutivo aveva previsto, per non incorrere in ricorsi alla Corte Costituzionale, di far arrivare le Province a scadenza di mandato, ma questa è stata anticipata con un emendamento presentato dall'Udc in commissione Riforme. I Riformatori Sardi, pur essendo in maggioranza, non hanno condiviso la scelta della Giunta e non hanno partecipato ai lavori chiedendo l'immediata discussione della legge di riordino. A favore di un emendamento del Pd – bocciato dalla maggioranza – che richiamava il principio costituzionale che fa salvo il mandato elettorale degli organi eletti nelle Province, anche a fronte di una sentenza della Consulta richiamata in Aula più volte, si è espresso il consigliere di Mpa, Franco Cuccureddu, che però ha messo in evidenza l'anomalia dei casi di Cagliari e Olbia.

Contrario ad una proroga per l'attuazione della riforma in tempi così brevi anche l'assessore regionale degli Enti Locali, Nicola Rassu, che ha richiamato i vari passaggi riguardanti il riordino degli enti locali, compreso il trasferimento di poteri e competenze e i necessari referendum nei singoli Comuni.