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Dopo l'azzeramento della Giunta regionale, decisa ieri sera dal presidente Ugo Cappellacci, giornata di interlocuzioni e di riflessione fra i partiti di maggioranza per i papabili e le possibili riconferme negli incarichi.

Il rimpasto dell'esecutivo dovrebbe avvenire, comunque, non prima di mercoledì prossimo, una volta terminate le consultazioni del Governatore con i partiti di centrodestra.
Della nuova Giunta non faranno parte assessori del Partito sardo d'azione, che ha annunciato ufficialmente nei giorni scorsi l'uscita dalla maggioranza, mentre il nuovo Gruppo che dovrebbe costituirsi a destra, Fratelli d'Italia, potrebbe oltre che appoggiare Cappellacci attenere una riconferma dell'assessore Liori.
 
Il capogruppo di Sardegna è già domani, Mario Diana, e il consigliere Nanni Campus commentano le indiscrezioni sulla  imminente nascita del gruppo politico ‘Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.  “Confermando simpatia e apprezzamento per il progetto ‘Fratelli d’Italia’ – hanno dichiarato- troviamo sia erroneo e fuorviante far coincidere le indiscrezioni sull’eventuale formazione di un gruppo consiliare riconducibile a tale movimento politico con la fase che la maggioranza di centrodestra sta vivendo in questo momento, con la Giunta regionale azzerata e l’imminente rimpasto. Anzi, non vorremmo che simili indiscrezioni avessero lo scopo di far apparire presso l’opinione pubblica che la nascita dell’eventuale nuovo gruppo potesse essere subordinata alle trattative per la formazione del nuovo esecutivo e per la spartizione dei posti di governo e sottogoverno”.
 
“Ribadiamo – hanno concluso – il nostro giudizio totalmente negativo circa l’operato della giunta Cappellacci e precisiamo che intendiamo tenerci alla larga dalle contrattazioni in corso nel tentativo di ricompattare quel che resta della maggioranza”.
 
Mentre il centrodestra discute lo fa anche la sinistra: per il pomeriggio di oggi è prevista una riunione della direzione regionale del Pd, a Oristano, sulla valutazione del recente voto ma soprattutto sulle ripercussioni del dopo-voto nei confronti della linea politica in Sardegna, a breve e medio termine: dall'impegno in Consiglio regionale alla preparazione delle elezioni dell'assemblea prevista il prossimo anno.