“Il rilancio della coalizione e dell’azione di Governo non può certo essere vanificato da logiche spartitorie e di pura e semplice conservazione di posizioni di potere, ma deve essere il segnale di un impegno straordinario sui temi centrali della nostra azione politica”.
Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, detta le sue condizioni che caratterizzeranno il suo governo in quest’ultimo anno di legislatura.
Rompere il Patto di Stabilità. “Deve essere concretamente percepibile un impegno sempre più forte sui temi autonomistici e una vera e propria ribellione contro quei gioghi, come il patto di stabilità, che impediscono alla Sardegna di determinare il proprio futuro e che penalizzano le imprese, le famiglie e i territori. Sul punto – osserva il presidente- occorre arrivare ad un’iniziativa rottura con uno Stato nega l’allentamento dei vincoli del patto, anche attraverso un provvedimento legislativo.
Taglio dei costi della politica. “Un ulteriore scatto in avanti, che segni una discontinuità con i decenni passati, è necessario sulle riforme e i tagli dei costi della politica che con orgoglio la nostra isola ha avviato prima di qualsiasi altra realtà nazionale. L’attuazione della volontà referendaria deve essere il punto di partenza di un processo che ridimensioni radicalmente, eliminando rendite di posizione obsolete, i costi della politica, gli sprechi e le inefficienze della pubblica amministrazione”, aggiunge il Governatore.
Patto coi sardi. “Altro cardine di quello che deve essere un nuovo patto con i sardi è il sostegno alla famiglia e alle imprese, oggi gravate da un peso fiscale opprimente, aggravato perfino dall’imposta sulla prima casa, che impedisce alle stesse di rialzarsi dalle macerie della crisi economica internazionale”, conclude Cappellacci.