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Praticamente azzerata l'indennità aggiuntiva di carica spettante agli assessori regionali che percepiranno da oggi solo un euro rispetto a questa voce in busta paga. Quasi tutti i componenti dell'esecutivo, che sono anche consiglieri regionali, tranne quindi Antonello Liori, unico assessore tecnico, continueranno a percepire l'indennità consiliare base, come conferma il Consiglio regionale. La delibera che porta l'indennità di carica da assessore ad un euro è stata approvata questa mattina dalla Giunta regionale, come era stato preannunciato dal presidente, Ugo Cappellacci.

"E' un segnale concreto e dovuto – ha dichiarato il presidente della Regione – per significare che l'Autonomia sarda non è solo difesa e rivendicazione di diritti, ma è anche e soprattutto assunzione di responsabilità. Un segnale anche per dire che la politica non è un mestiere, una carriera o una rendita di posizione ma è essenzialmente servizio, passione, senso di appartenenza e partecipazione alla vita pubblica della comunità".
 

"Prendendo spunto dalla decisione della Giunta regionale di azzerare l'indennità degli assessori, portata alla cifra simbolica di un euro, il capogruppo del PdGiampaolo Diana, rilancia chiedendo ulteriori tagli a consulenze e enti. Il gesto dell'esecutivo "va apprezzato" anche se "certamente – chiarisce l'esponente dell'opposizione – non si risolveranno con quel taglio i drammatici problemi dell'Isola".

Ricordando la riduzione di 20 milioni di euro delle spese del Consiglio regionale in questa legislatura, Diana spiega che "ora è necessario intervenire anche in altre direzioni che possono produrre non soltanto un effetto simbolico, ma sostanziale, capace di recuperare risorse importanti da mettere a disposizione della parte più debole della società sarda".

 

Tra le proposte al Governatore la cancellazione dei Consigli di amministrazione degli enti, "che con gli anni sono diventi sempre più luogo e strumento per gestire il consenso elettorale e sempre meno organi per attuare e gestire politiche di

settore", e l'eliminazione della "costosa pubblicità istituzionale, che in tante occasioni sembra più al servizio del presidente e non dell'istituzione Regione". Secondo il

capogruppo del Pd devono essere cancellate anche "le troppe e costose consulenze esterne", perché "hanno il doppio difetto di costare troppo e allo stesso tempo di mortificare le numerose professionalità presenti all'interno dell'amministrazione

regionale".