La Regione chiede al comune di Olbia nuova documentazione sui piani proposti dalla Quatar Holding, dopo la segnalazione della sovrintendenza sassarese su progetti riguardanti gli stazzi storici galluresi.
Questa la denuncia di Stefano Deliperi. Gruppo di intervento giuridico:
Il Servizio valutazione impatti (S.A.V.I.) della Regione autonoma della Sardegna è ritornato in modo piuttosto fermo sul complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale.
Ha recentemente (nota n. 5813 del 13 marzo 2013) chiesto anche al Comune di Olbia l’invio della “documentazione amministrativa e tecnica utile per l’espressione del parere di competenza in relazione all’eventuale assoggettamento alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale”, avendo avuto conferma dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Sassari dell’avvenuta presentazione di progetti interessanti stazzi storici anche nel territorio del capoluogo gallurese.
Infatti, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storico-Artistici ed Etnoantropologici di Sassari ha confermato (nota prot. n. 3167 del 28 febbraio 2013) che “allo stato attuale tre progetti, ricadenti nel territorio di Olbia e relativi al ‘Programma di Riqualificazione Stazzi’ riconducibili al più ampio Programma di investimenti Qatar Holding, sono già stati sottoposti alla nostra attenzione secondo le modalità prevista dal portale telematico dello Sportello Unico per le Attività della Regione Sardegna. Per tali pratiche, che in particolare riguardano 3 stazzi, sono state convocate le conferenze di servizi il giorno 14 marzo 2013. …. il Comune di Arzachena ha inserito sulla stessa piattaforma altre 23 pratiche relative al medesimo programma. Per tali progetti invece non è stata ancora fissata la data per la conferenza”.
In precedenza (nota n. 4064 del 20 febbraio 2013), il Servizio valutazione impatti (S.A.V.I.) della Regione autonoma della Sardegna aveva rivolto analoga perentoria richiesta al Comune di Arzachena, che, come si ricorda, recentemente ha iniziato a ricevere ben 23 progetti relativi alla trasformazione di altrettanti stazzi in residenze stagionali (ville) con le procedure di cui alla legge regionale n. 4/2009 e s.m.i. (piano per l’edilizia).
Come si può vedere, si tratta del prologo del complessivo progetto turistico-edilizio.
Ma ci sono – in seguito al ricorso (6 febbraio 2013) inoltrato dalle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia alle amministrazioni pubbliche competenti e alla Commissione europea avverso l’emanazione di autorizzazioni amministrative in favore del complesso di interventi proposti dalla Qatar Holding in assenza dei necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale – ora le nette prese di posizione del Servizio valutazione impatti (S.A.V.I.) della Regione autonoma della Sardegna che impongono lo stop a ruspe, cemento e cazzuole.