Muro contro muro all’Unione Sarda, il primo quotidiano dell’Isola.
Dopo il clamoroso sciopero di venerdì 5 aprile, che ha avuto come conseguenza la mancata uscita del giornale ieri, la redazione si dice "choccata". Lo sciopero era stato deciso per protestare contro la sanzione inflitta dall'azienda ad un redattore, sospeso per cinque giorni, a partire dalla prossima settimana, in seguito a comportamenti non ritenuti leciti nei confronti di una collega.
Oggi nell’edizione in edicola una nota del Comitato di redazione prova a chiarire i motivi della decisione definita “dolorosa” soprattutto con il pensiero rivolto ai lettori. “Gravissima” è invece definita la scelta dell’azienda di sospendere il redattore “senza nemmeno un riscontro del fatto” che verrebbe contestato ai danni di una sua collega.
Il documento non fa i nomi dei protagonisti della vicenda, ma è emerso che si tratti di Nando Mura e di Francesca Figus. Il primo sarebbe stato accusato dalla collega di aver avuto un comportamento offensivo al suo passaggio e per questo è stato punito duramente dall’azienda.
Per il Cdr dell’Unione l’intera vicenda testimonia la mancanza di serenità nei rapporti sempre più critici tra redazione e azienda e i giornalisti si chiedono se “sarebbe potuta accadere la stessa cosa prima della sfiducia a dicembre del direttore” da parte della redazione stessa.
Il sospetto dichiarato è quello che l’azienda voglia far ricadere esclusivamente sulla redazione “le difficoltà” dell’ultimo periodo e quest'ultimo fatto sia il “sintomo di un imbarbarimento nei rapporti interni all’Unione Sarda”. Proprio per opporsi a questa logica la nota del Cdr si conclude con la solidarietà a entrambi i colleghi coinvolti nella vicenda.
Ferma sulle sue posizioni una breve nota dell’azienda, pubblicata a margine del comunicato del Comitato di redazione. “L’iniziativa di natura disciplinare – si legge – è stata ponderatamente adottata sulla base di fonti di prova chiare e convergenti”.