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L’ultima provocazione di CasaPound. “Noi non scordiamo Mario Gramsci”. Nel giorno dell’anniversario della morte del più noto fratello Antonio, CasaPound Italia sceglie di ricordare “l’altro Gramsci” con striscioni affissi in tutta la regione, da Sassari a Cagliari, da Ozieri a Quartu, fino a Monserrato, Elmas e Assemini. E sale la tensione in vista della manifestazione di domani delle organizzazioni di destra che intendono ricordare i morti di Salò.

Intanto nell’Isola spuntano striscioni per il fascista Mario Gramsci. “Con questa azione simbolica”, spiega il coordinatore regionale di Cpi, Andrea Farris, “vogliamo ricordare che nella storia della famiglia Gramsci c’è una parte, la vita di Mario, fatta di coerenza e fermezza che non è stata ancora raccontata”.

Mario Gramsci nacque a Sorgono nel 1893, visse in Sardegna sino alla Prima guerra mondiale, nella quale combatté con il grado di sottotenente. Finito il conflitto, aderì al fascismo e fu primo segretario federale del Pnf di Varese. Nel 1935 partì come volontario per la Guerra d'Etiopia e tornò in Italia nel 1936. Nel 1941 combatté, sempre volontario, sul fronte libico, ritornando in patria dopo la disfatta del 1943. E dopo l'8 Settembre aderì alla Repubblica Sociale Italiana, ma fu catturato dai partigiani e, consegnato agli inglesi, e poi deportato in un campo di concentramento in Australia, dove si ammalò gravemente. Scarcerato, tornò in Italia alla fine del 1945 dove morì in ospedale.

Secondo Farris nel 1927 Mario Gramsci “ si impegnò personalmente per cercare di ottenere un regime di detenzione meno duro per il fratello Antonio, garantendogli le migliori cure. Dopo la morte, poi, fu condannato alla damnatio memoriae con la distruzione di tutte le sue lettere e i suoi documenti, relegandolo ai margini della storia. Riteniamo, invece, doveroso – conclude il coordinatore regionale di Cpi – che la storia e la memoria di Mario Gramsci, che sono storia e memoria del nostro Paese, siano non solo ricordate, ma anche omaggiate”.

Domani le organizzazioni di destra celebreranno in piazza Gramsci i caduti di Salò alle 17. E gli antifascisti hanno contestato la manifestazione e domani saranno in piazza Gramsci alle 13. Anche la sezione cittadina dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi) stigmatizza "la manifestazione nazifascista" prevista perdomani "con intento palesemente provocatorio, dopo la lugubre sfilata del 25 aprile tenutasi a Quartu" per ricordare i caduti della Repubblica di Salò.

   "La nostra Costituzione afferma con forza che la libertà si ferma davanti a chi la usa per riorganizzare o inneggiare al fascismo, o 'denigrare i valori della Resistenza'. Questa preclusione alla libertà di organizzazione dei fascisti – ha sottolineato l'Anpi – vale anche per le manifestazioni che inneggino a quei valori, antidemocratici e di sopraffazione. Dobbiamo dar vita a una mobilitazione pacifica dal basso per impedire che venga nuovamente oltraggiato il valore e il coraggio di chi ha combattuto per liberare l'Italia dalla dittatura e dal fascismo".