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"E' inaccettabile e paradossale che a distanza di un anno dal referendum, la Regione Sardegna, che vuol dire Cappellacci e i Riformatori, non essendo stati in grado di compiere alcun atto concreto per un riordino completo del sistema degli Enti locali, con un vero e proprio golpe istituzionale vorrebbero commissariare le Province violando in maniera palese un principio democratico".  E’ l’accusa dei deputatisardi del Pd, Emanuele Cani e Siro Marroccu.

   "La cosa concreta che ci pare è anche un'altra: far entrare dalla finestra chi non è riuscito ad entrarci passando dalla porta attraverso la consultazione elettorale – sottolineano i due parlamentari in una nota congiunta – Non vorremmo, infatti, che con questo atto si volesse sovvertire il risultato elettorale del 2010 attraverso un commissariamento di organi democraticamente eletti".

 

Pronta la replica dei Riformatori. "Non avevamo bisogno di prove, ma adesso i sardi ne hanno la certezza: il Pd non vuole l'abolizione delle Province. E' il Partito democratico il vero capofila della conservazione e della restaurazione". Così il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, replicando alle affermazioni dei consiglieri regionali del Pd.

   "I sardi sono stati estremamente chiari con il loro voto di più di un anno fa – argomenta Cossa – Le Province devono essere abolite. Al Partito democratico sta bene così, continuare a far governare ai suoi uomini gli enti aboliti, che non dovrebbero più esistere per volere dei sardi. E invece, il Pd e i suoi uomini continuano a occupare poltrone, a spartirsi favori, a utilizzare in modo improprio auto blu e quant'altro".

   "Da mesi a parole – attacca il leader dei Riformatori – dicono di essere per l'abolizione, ma nei fatti guidano il fronte trasversale di chi non vuol toccare nulla, alla faccia della volontà espressa dai sardi. Peccato. Ci aspettavamo che lottasse accanto a noi per approvare al più presto la legge di abolizione delle Province e studiare un serio progetto di riordino delle autonomie locali sarde. Ci aspettavamo che combattesse assieme a noi per un provvedimento di vero cambiamento della Regione. Invece loro, e non solo loro – conclude Cossa – hanno ostacolato ogni processo di riforma. E i sardi questo ormai lo hanno capito. E ne trarranno le giuste conclusioni".