aeronautica-and-ldquo-sardegna-palestra-delle-forze-armate-pronti-a-combattere-il-terrorismo-and-rdquo

 

La Sardegna è la palestra delle Forze armate. E’ qui che l’aeronautica deve prepararsi contro qualsiasi evento, essere sempre pronti ad eventuali attacchi anche di tipo terroristico. E serve coordinamento tra le diverse forze armate, anche per combattere l’instabilità dei prossimi 10-20 anni. Il capo di stato Maggiore dell'Aeronautica militare, Pasquale Preziosa, ribadisce l'importanza delle esercitazioni come la Star Vega 2013, che si è conclusa oggi nella base aerea di Decimomannu.

   "Noi ci dobbiamo preparare ogni giorno a fronteggiare il nuovo – ha detto il gen. Preziosa – il nuovo però è sorpresa, uno dei trend strategici è proprio la sorpresa. Quindi le nostre capacità bilanciate devono essere immediatamente focalizzate appena una nuova sorpresa si presenta sul territorio. Avendo la capacita la si può applicare immediatamente e poi chiedere la convergenza a squadra degli altri".

   E la Sardegna, con la sua posizione al centro del Mediterraneo, si conferma base strategica per l'Aeronautica italiana. "La Sardegna si pone oggi come una palestra, una palestra elettronica fondamentalmente in grado di poter supportare la sicurezza delle nostre forze armate ovunque esse siano", ha spiegato il capo di stato maggiore dell'Aeronautica.

"Ci consente di essere presenti in maniera efficiente ed efficace in tutti i teatri dove ci richiedono precisione di intervento, precisione degli effetti e soprattutto tempi di intervento molto ristretti. Queste sono le possibilità – ha aggiunto il gen. Preziosa – per le quali ci siamo allenati nel tempo, le abbiamo sviluppate e messe in pratica. Adesso continueremo ad affinarle perché come vediamo lo scenario che dobbiamo fronteggiare è pieno di sorprese, come quello che è successo a Londra".

   "E' necessario quindi essere preparati soprattutto attraverso gli esercizi in palestra. E' necessario – ha concluso – fare una analisi e lavorare tutti insieme militari e civili. Il lavoro di squadra è uno degli antidoti a questa instabilità permanente alla quale sembra che nei prossimi 10-20 anni siamo destinati".