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Un nuovo drammatico episodio che documenta la necessità di migliorare le condizioni di vita dei ristretti, riconsiderare la disponibilità di spazi, di occasioni di socialità e di affettività nonché incrementare l’osservazione dei detenuti specialmente quando le condizioni individuali sono aggravate dalla distanza dei familiari in conseguenza di azioni dettate dal dramma del sovraffollamento e dalla personale fragilità emotiva”. Lo ha detto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che un giovane detenuto, trasferito nell’Istituto Penitenziario “San Daniele” di Lanusei nel carcere cagliaritano di Buoncammino, ha tentato di togliersi la vita la scorsa notte.

“Il gravissimo episodio – sottolinea l’ex consigliera regionale socialista – non può lasciare indifferenti anche perché il giovane avrebbe terminato di scontare la pena a novembre. Padre di quattro bambini M.D., cagliaritano, aveva manifestato da tempo evidenti sintomi di insofferenza verso una carcerazione vissuta con particolare difficoltà anche per il livello di sovraffollamento di Buoncammino”.

 “Il ragazzo, grazie al tempestivo intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria, è stato immediatamente ricoverato nell’Ospedale di Lanusei dove i Medici hanno verificato le sue condizioni tenendolo sotto osservazione per valutare anche la capacità di recupero. L’episodio tuttavia riveste particolare rilievo nel momento in cui i problemi dei detenuti e del personale penitenziario non sono considerati sufficientemente urgenti. Il trasferimento da Cagliari a Lanusei inoltre ha penalizzato la famiglia – conclude la presidente di SdR – non sempre in grado, come in questo caso, di affrontare un viaggio difficile e dispendioso quando si hanno 4 figli. Ciò talvolta può generare una disperazione incontenibile con effetti imprevedibili”.