Bloccare immediatamente la promozione dell’evento ippico Sardegna Endurance Lifestyle 2013, scritta in un inglese così scadente da arrecare un “gravissimo danno” all’immagine turistica della Sardegna: lo chiede il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione urgente rivolta all’Assessore regionale al Turismo, Luigi Crisponi.
Un nuovo caso legato alla campagna di promozione turistica della Sardegna dopo il caso Grana padano. Allora l’assessore Crisponi aveva accusato il consorzio emiliano di aver copiato lo slogan “tutta un’altra storia”, ricevendo come replica: "È nostro dal 2012".
Diana fa riferimento alla “pubblicazione cartacea a colori di gran pregio e di ampio formato” e al sito Internet, entrambi in una doppia versione in italiano e in inglese, realizzati dalla Sistemaeventi.it di Perugia per promuovere la manifestazione che si terrà ad Arborea tra il 30 agosto e il 1 settembre. “Nella pubblicazione cartacea”, denuncia il capogruppo, “si nota con facilità il pessimo livello della versione inglese, scritta in una lingua a dir poco sgrammaticata”. Seguono esempi di “strafalcioni” quali: “Men and horses make unique a land” (anziché “Men and horses make a land unique”), “One, ten, an hundred Sardinias” (invece che “One, ten, a hundred Sardinias”), “Record after record” (al posto di “Record by record”).
Il capogruppo chiede all’assessore Crisponi di riferire “a quanto ammonta la somma stanziata dalla Regione per finanziare l’evento ed in particolare quale parte di tale somma è stata stanziata per finanziare le iniziative promozionali realizzate dalla Sistemaeventi.it”, “chi ha deciso, attraverso quali procedure e con quali motivazioni di affidare la promozione della manifestazione in oggetto all’azienda di Perugia” e “se ritiene che i testi in lingua inglese prodotti dall’azienda siano di qualità accettabile”. Inoltre, Diana chiede alla Giunta regionale di “ritirare dal mercato il materiale promozionale e revocare l’affidamento dei lavori alla Sistemaeventi.it, rivalendosi su di essa sia per la pessima qualità del lavoro realizzato che per il gravissimo danno arrecato all’immagine turistica della Sardegna”.