'Lottiamo insieme contro l'idolo denaro'', rimettiamo al ''centro uomo e donna'', in questo ''sistema senza etica che idolatra i soldi''. Lo ha detto il Papa al mondo del lavoro, dopo aver abbandonato il testo scritto e parlato con grande intensità. Molti in piazza piangevano mentre lui parlava.
Oltre centomila persone si sono radunate nella zona del Largo Carlo Felice e via Roma per il primo incontro di Papa Francesco con il mondo del lavoro. In prima fila gli operai delle aziende sarde in crisi, dal Sulcis – una delle province più povere d'Italia – al Nuorese sino al Nord Sardegna. Con i caschetti bianchi i lavoratori di Alcoa e Eurallumina, con quelli gialli i minatori della Carbosulcis, mentre da Fiumesanto è giunta una delegazione di lavoratori della centrale E.On che avevano già incontrato Bergoglio a Roma cinque mesi fa.
Sono bastate poche parole del Pontefice per far commuovere gli operai: "Dove non c'è lavoro manca la dignità". Una frase che ha raccolto gli applausi di tutti, mentre i volti dei lavoratori vicini al palco si bagnavano di lacrime. Dalla folla lo slogan "lavoro, lavoro", il grido di dolore di una Sardegna che soffre.Il Papa dal palco parla ai lavoratori della Sardegna e li incoraggia ricordando la tragedia della mancanza del lavoro. ''Io vi dico coraggio, ma non voglio che questa sia una parola vuota detta con un sorriso. Non voglio fare l'impiegato della chiesa che dice parole vuote. Voglio che questo venga da dentro, ve lo dico come pastore e come uomo!''. Come figlio di un 'papà andato in Argentina pieno di speranza' conosco la 'sofferenza'' delle speranze deluse degli emigranti e 'vi dico coraggio', ma so che non posso dirvelo come un 'impiegato della Chiesa'', ma 'fare di tutto come pastore e uomo per darvi questo coraggio''La mancanza di lavoro porta alla mancanza di dignità. Non lasciatevi rubare la speranza, non lasciatevi rubare la speranza”'.