Nomine politiche, al solo scopo di arricchire il curriculum di Massidda. È durissima la sentenza. Per la quale l’ex senatore Pdl, fisiatra e autore di tanti disegni di legge sui problemi della sanità, non possiede competenze in materia di trasporti al “grado massimo” come quelle che la legge richiede per il presidente dell’Autorità portuale.
Certo. Massidda è stato per un breve periodo presidente della commissione parlamentare Trasporti, ma non, spiega la sentenza per “la sua pregressa qualificazione o esperienza professionale nel settore, ma anzi… per valutazioni esclusivamente politiche”, una nomina cioè “proprio finalizzata a far acquisire una parvenza di competenza per poter poi giustificare l’impugnata designazione all’autorità portuale”.
Come l’attività di Presidente della Commissione Trasporti della Provincia (dal 24 settembre 2000 al giugno 2011), “un artificioso tentativo di acquisire qualche modesto titolo formale di un’inesistente competenza”.
Del resto il cv di Massidda parla chiaro: medico fisiatria, specialista in medicina estetica Chirurgia Plastica Ricostruttiva e titolare di un centro di riabilitazione, parlamentare dal 1994-2006 alla Camera e dal 2006 dal 2010 al Senato; dal maggio 2010 e stato eletto anche nel Consiglio Provinciale di Cagliari. E componente sia alla Camera che al Senato rispettivamente della Commissione Affari Sociali e Sanità; della Commissione di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale e della Commissione parlamentare per l’infanzia.
Ha presentato diversi Ddl in materia di servizio sanitario nei penitenziari, di protezione sociale degli anziani non autosufficienti, lotta alla pedofilia, sequestri di persona, sviluppo delle isole minori, sostegno dei malati di Alzheimer, malati cronici ed invalidi, trombofiliaci, di anziani incontinenti e atomizzati, dei talassemici, di cure palliative domiciliari per i pazienti terminali di cancro, di medicina non convenzionale, di fitoterapia, ecc.
“E’ evidente l’estraneità del suo percorso politico-parlamentare”, aggiunge il Consiglio di Stato, “alle competenze che le norme affidano, tra le altre, al Presidente in materia di impulso, di indirizzo, di amministrazione, di coordinamento, di controllo e di gestione; di piano operativo triennale, di piano regolatore portuale, di bilanci preventivi e consuntivi, di personale, di concessioni demaniali, di servizi portuali; di aree e di beni del demanio marittimo, di canoni demaniali di navigabilità e di fondali”.
Insomma, per la sua storia personale, Massida non poteva avere certo conseguito la “… massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuali”, per cui doveva probabilmente la sua nomina “alle sue capacità politico-relazionali (di deputato, senatore e consigliere provinciale, ecc. ). Ma, siccome non si trattava della presidenza “di un’agenzia sanitaria o socio-assistanziale”, la nomina di Massidda risulta illegittima.
Tuttavia, secondo molti sostenitori, il presidente uscente ha ben lavorato in via Roma. Si ricordano l’avvio dei lavori per la cantieristica nautica, il bando per i maxiyacht al molo Ichnusa e buoni risultati su transhipment e crocieristi. E i livelli occupazionali dell’Authority mantenuti a livelli alti nonostante la crisi.