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Il Pd fa quadrato dopo il terremoto giudiziario che ha investito il partito per l'utilizzo dei fondi dei gruppi della passata legislatura. Trentatre gli indagati tra ex Ds, Margherita e Progetto Sardegna. Il segretario del partito in Sardegna, Silvio Lai, anche lui finito nell'inchiesta, punta tutto sulla "correttezza" nell'utilizzo delle risorse messe a disposizione dei gruppi e risponde a quegli alleati scettici sulle primarie in vista delle regionali 2014.

   "Il magistrato – spiega – sta chiedendo chiarimenti sull'utilizzo di risorse per le attività istituzionali, che sono state fatte, e noi daremo spiegazioni. Penso che si chiuderà tutto in brevissimo tempo. Certo – confessa – il modo in cui è stata rappresentata dalla stampa una semplice richiesta di informazioni ha turbato il nostro elettorato, ma credo che in tempi brevi si farà chiarezza sul fatto che nel Partito democratico non c'è niente da nascondere e siamo assolutamente trasparenti in ogni attività economica, istituzionale e politica".

   Una replica indiretta ai Rossomori, che hanno chiesto un passo indietro ai candidati coinvolti nella vicenda, su tutti Francesca Barracciu, vincitrice delle primarie e candidata governatrice del centrosinistra. E anche una risposta a quelle forze politiche (Upc, Idv, Centro democratico, Verdi, Sel) che non hanno partecipato, almeno ufficialmente, alla consultazione di domenica scorsa e che anche oggi ribadiscono la necessità di chiarimento nella coalizione.

Lunedì prossimo, annuncia Lai, sarà convocata la direzione del partito ad Oristano per discutere della situazione politica, delle alleanze e delle altre questioni sul tavolo. Successivamente, sempre la settimana prossima, l’incontro con gli alleati per esaminare i temi rimasti ancora aperti.