Centinaia di studenti della provincia di Cagliari sono scesi in piazza per difendere il proprio diritto alla studio e chiedere più rispetto da parte delle istituzioni verso le quali lamentano tre problemi principali: la situazione catastrofica dell'edilizia scolastica, il caro trasporti pubblici ed il caro libri.
I manifestanti, radunati in piazza Repubblica a Cagliari, hanno poi sfilato per le vie principali per raggiungere la sede del Consiglio regionale, dove si sono uniti con "I figli della crisi", i giovani del Sulcis che chiedono con un presidio iniziato ieri sera sotto i portici della Regione interventi per il diritto allo studio e per il lavoro.
Non sono mancati momenti di tensione all’esposizione delle bandiere politiche che il comitato Studenti Sardi in rivolta, chiede di eliminare. Scelgono un corteo senza simboli e proseguono insieme fino al momento in cui non si alza il canto di "Bella Ciao". Scoppia qualche disordine, il corteo si dissolve, dividendosi in due blocchi che si muovono separatamete. Al momento gli studenti sono riuniti sotto la sede del consiglio regionale.
Secondo Giacomo Purcu, liceale e portavoce dell'Unione degli studenti di Cagliari, l'associazione che ha organizzato il corteo, le famiglie meno abbienti degli studenti potrebbero risparmiare annualmente circa 600 euro "se venisse rifinanziato dalla Regione il fondo sul comodato d'uso per i libri di testo e se gli abbonamenti annuali dei trasporti pubblici locali potessero essere gratuiti per i pendolari che non raggiungono un reddito Isee pari a 20 mila euro annui".
La situazione più grave dell'edilizia scolastica – ha ricordato Porcu – si vive "a sant'Antioco dove gli studenti sono entrarti i primi giorni di scuola in classe trovando un cantiere per la rimozione dell'amianto ancora aperto e senza i test sulla qualità dell'aria effettuati".







