Un progetto campato per aria. Una casa del pensionato gravata da costi eccessivi e irrealizzabile. E con l’amministrazione che pagherà solo gli ingegneri per un piano destinato a restare nei cassetti.
Questa l’accusa del Pd contro l’esecutivo di Contini. Con l’ultima manovra di bilancio, la giunta quartese ha cambiato il progetto della casa del pensionato. Dal progetto di messa in sicurezza del 2009 (fatto dagli uffici, un milione di spesa, soldi disponibili) passa a un progetto che prevede una ristrutturazione radicale con 3milioni e 700mila euro, di cui solo 200 mila a carico del Comune e 3 milioni 500 mila a carico di un privato, da trovare, che poi dovrebbe gestire la casa per rientrare dell’investimento. I 200 mila euro del Comune servirebbero così solo per spese tecniche, progetti, assistenze, controlli sui lavori.
“Questo progetto è molto campato in aria”, accusa il capogrupo Pd di via Porcu Gigi Ruggeri, “non si ha notizia di piano di fattibilità economica, quanti anni di concessione, quanti ricoverati, che utilità ne tornerebbe al Comune, che mette a disposizione la proprietà pubblica Insomma, tutto costruito sul niente e sin qui niente di nuovo”.
Secondo questo progetto, sottolinea l’ex sindaco, il privato, se si trovasse, dovrebbe spendere quasi mille e 500 euro al metro quadro per avere in cambio la sola concessione della struttura, per un periodo di tempo limitato.
“La domanda è facile facile: ammesso che di questi tempi si trovi un privato che abbia voglia di investire tanti soldi, ma esiste in natura un privato che in aggiunta sia così fesso da non pensare che con queste cifre può abbondantemente costruirsi una casa del pensionato nuova e soprattutto sua?
Due sono le cose”, aggiunge, “o la giunta Contini è davvero fessa quanto quegli imprenditori che spera di trovare, oppure, semplicemente, non gli frega che il progetto vada o meno in porto. Perché un progetto bisogna farlo, prima, e nei 200 mila euro che il Comune deve mettere ci sono incarichi ad ingegneri, assistenti al progetto, responsabili e ciccia varia da nominare. Cioè”, conclude, “se i soldi privati si spenderanno forse, i soldi pubblici si spenderanno sicuro. Per fare cosa? Per un esercizio inutile di calligrafia, un progetto da lasciare nei cassetti, mentre i soldi pubblici si faranno un viaggetto senza ritorno, dalla finestra del Comune alle tasche di qualche fortunato ingegnere. Insomma, niente di nuovo”.