Il mercato del lavoro non migliora in Sardegna. Preoccupa la disoccupazione giovanile e il sempre più vasto fenomeno dello "scoraggiamento". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl sarda, Oriana Putzolu, commentando i dati Istat dell'occupazione di settembre, che ha ribadito la richiesta di una Piano straordinario per il lavoro.
"Non arrivano segnali confortanti dall'ultimo Rapporto Istat – ha sottolineato – gli occupati, a livello nazionale, sono diminuiti dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 2,1% su base annua. La Sardegna non è stata beneficiaria di un mutamento di tendenza. La disoccupazione a giugno scorso aveva raggiunto quota 18,6%, ancora di oltre 6 punti percentuali superiore a quella media nazionale registrata il mese scorso. Siamo sicuri che l'estate con l'occupazione precaria nel settore dei servizi, soprattutto turistici, non ha migliorato le cose. L'unico dato certo rispetto all'occupazione sono gli oltre 140 mila lavoratori che a diverso titolo beneficiano di ammortizzatori sociali, di cui oltre 30 mila in deroga, su richiesta di oltre 2 mila aziende in crisi. Continua, inoltre, a preoccupare la disoccupazione giovanile. In Sardegna lavora solo un giovane su due. Non si vedono significativi segnali di ripresa: la crisi è generalizzata in tutti i territori come testimoniano le vertenze aperte dal sindacato con Palazzo Chigi, Regione ed Enti locali.
Ma altro vero dramma è il fenomeno dello scoraggiamento. In Sardegna ci sono 456 mila persone in età lavorativa che non hanno una occupazione, cercano lavoro non attivamente, non cercano ma sono disponibili a lavorare, soprattutto 335 mila (213 mila donne) non cercano e non sono disponibili a lavorare".