La Sardegna si sta inesorabilmente spopolando, a cominciare dalle zone interne.
Della fuga dai piccoli centri, e non solo, si è parlato questo pomeriggio a Villacidro al convegno "Migrazione e spopolamento nel Medio Campidano", organizzato dalle Acli. Questo territorio sta subendo una drammatica perdita di abitanti, 550 in meno nel solo 2012, che si spostano verso i centri maggiori dell'isola o sulla penisola.
Piattaforma del convegno è stata la ricerca sui dati Istat 2012 curata dagli studiosi del Crenos Mauro Carta e Marco Sideri. Dati alla mano, hanno analizzato i motivi che spingono tanti sardi a lasciare i piccoli centri dell'interno, ormai a rischio desertificazione: mancanza di lavoro e tagli dei servizi sono le cause principali. Un fenomeno che, nel Medio Campidano, riguarda anche i comuni più grandi: da Villacidro a Guspini, fino a Serramanna, San Gavino e Sanluri.
I numeri elencati dai due ricercatori sono inesorabili: nel saldo naturale (morti e nascite) nel Medio Campidano, spiccano in negativo le involuzioni nei comuni maggiori, con Guspini (12.163 abitanti) e San Gavino (8.823) che perdono rispettivamente 43 e 38 anime, seguiti a breve distanza da Villacidro (14.232 abitanti) e Samassi (5.313), entrambi con meno 30. Gli unici ad avere un saldo positivo, seppur di poco, sono Serramanna (9.235 abitanti) e Setzu (appena 146) che guadagnano due unità.