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Si riaccende la protesta per i ritardi nell'erogazione della cassa integrazione in deroga: domani mattina una delegazione di lavoratori sardi parteciperà al presidio organizzato a Roma da Cgil, Cisl e Uil davanti al ministero dell'Economia e delle Finanze.

   In vista della mobilitazione sotto il palazzo del Consiglio regionale  in programma entro novembre, i sindacati hanno chiesto incontri con capigruppo, Giunta e presidente della Regione e parlamentari sardi. L'obiettivo – spiega una nota dei sindacati – è chiedere risposte sugli ammortizzatori e sollecitare misure per il lavoro.

Solo metà dei trentamila lavoratori in cassa integrazione ha ricevuto i primi assegni. Un ritardo che Cgil Cisl e Uil attribuiscono sia all'insufficienza delle risorse trasferite dallo Stato (sono arrivati solo 91 milioni dei 267 necessari) che all'assenza dell'autorizzazione, da parte del ministero del Lavoro, a spendere i trenta milioni stanziati dalla Regione. A ciò si somma – accusano i sindacati – la difficile condizione dell'economia regionale che, con i preoccupanti dati su disoccupazione e Pil, non lascia spazio alla speranza di un possibile reimpiego di tutti questi lavoratori, penalizzati anche da una insufficiente azione delle politiche attive e della formazione.

   Intanto domani mattina, alle 12, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil incontreranno i capigruppo in Consiglio regionale per discutere sulle vertenze aperte su Cesil e Csl, legge 47 e formazione professione, società in house.