Il Ministero dei beni e delle attività culturali sta valutando di impugnare alla Corte Costituzionale la revisione del Piano paesaggistico della Sardegna (Pps), varata di recente dalla Giunta Cappellacci. Lo ha ribadito la direttrice regionale del Mibac, Maria Assunta Lorrai, intervenendo questa mattina a Cagliari durante il convegno nazionale del Fai in corso al Teatro Massimo.
"A questo punto – ha detto Lorrai – abbiamo chiesto all'amministrazione centrale di verificare la possibilità di una impugnativa costituzionale del piano. E ora il Ministero, ufficio legislativo e ministro, stanno valutando questa possibilità". Già ai primi di novembre era emersa l'intenzione da parte del Mibac di impugnare il nuovo Piano regionale, per il quale in Sardegna si è scatenata un polemica che vede in prima fila l'ex governatore Renato Soru, "padre" del Ppr del 2006, e l'attuale presidente della Regione, Ugo Cappellacci.
Nel Piano paesaggistico della Sardegna approvato dalla Giunta regionale a ottobre si infrangono o si allentano le regole poste dalla legge Salvacoste nel 2004 e dal precedente Piano del 2006". Lo ha detto il presidente del Fondo Ambiente italiano (Fai), aprendo questa mattina a Cagliari il convegno nazionale dell'associazione.
"Il Pps permette di resuscitare tutte le lottizzazioni precedenti il 2004. Si tratta – ha spiegato Carandini – di progetti edilizi vecchi di anni, figli di una mentalità speculativa che la coscienza dei sardi più sensibili ormai rifiuta perché inutili allo sviluppo generale della regione".
Un cenno anche alla recente alluvione: "L'abbattimento o l'allentamento dei vincoli relativi al reticolato idrico, minuto e maggiore, è di assoluta gravità. Le alluvioni di Capoterra, Villagrande e quelle dei giorni scorsi ne sono la riprova. L'invasione capillare dell'agro con costruzioni svincolate dall'uso agricolo – il Pps consente la costruzione di un manufatto con destinazione abitativa in un lotto minimo di un ettaro – è da rigettare non solo perché sottrae la terra alla sua destinazione naturale, ma perché manomette il territorio", ha concluso il presidente del Fai.
Avevamo avviato con la Regione una collaborazione con ritmo intenso. Siamo rimasti stupiti per l'improvvisa e non preannunciata iniziativa: ci siamo sentiti dire che da parte nostra c'era inerzia e che ci siamo fermati per minimo due mesi. Non è vero, stavamo solo effettuando approfondimenti richiesti da un tema importantissimo come il piano paesaggistico".
È il racconto da parte della direttrice regionale del Mibac, Maria Assunta Lorrai, dei retroscena della clamorosa rottura tra Ministero e Regione sul nuovo Piano paesaggistico della Sardegna, appena varato dalla Giunta Cappellacci.
"Noi abbiamo evidenziato degli allentamenti, poi confermati dal piano – ha detto – sulle fasce costiere, sulle zone agricole e nei centri storici. Abbiamo anche cercato di venire incontro alla Regione, ma a noi si chiedeva un lavoro veloce. Loro dicono lentezza, noi cercavamo approfondimenti. E si è arrivati al punto che ci hanno detto: o firmate questi verbali o niente. Poi è uscito unilateralmente il Piano paesaggistico. Mentre lavoravamo insieme sono uscite tra l'altro discutibili iniziative legislative come quella sugli usi civici che hanno costretto il ministero all'impugnativa alla Corte costituzionale. Anche sul pregresso il piano casa e la legge sul golf sono stati impugnati: glielo abbiamo detto, abbiamo cercato di convincerli a sistemare questa normativa, ma non è successo niente". Poi le polemiche. "Abbiamo sentito parlare di complotto: non ci può essere complotto politico sul paesaggio. Non è né di destra né di sinistra: pensiamo solo al futuro, a figli e nipoti", ha concluso la direttrice regionale del Ministero.
Il nuovo Piano paesaggistico della Sardegna (Pps) non farà resuscitare le lottizzazioni presentate prima del 2004. E non è vero che allenterà le norme di tutela su fiumi e corsi d'acqua. Lo ha dichiarato Pietro Pittalis, capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, replicando alle affermazioni di Andrea Carandini, presidente del Fondo Ambiente Italiano.
"Parole che dimostrano – attacca Pittalis – con quanta superficialità e quale ignoranza degli atti, una importante parte degli operatori in materia di paesaggio affrontino il tema della revisione del Piano paesaggistico della Sardegna".
“Avanti da soli con il Pps perché il termine era già scaduto. È la replica di Alessandro Serra, portavoce del governatore, alle dichiarazioni del direttore regionale del Mibac, Maria Assunta Lorrai, nel corso del convegno nazionale del Fai.
"Quando parla di fughe in avanti della Regione e nega l'inerzia del Ministero – argomenta Serra – la sovrintendente dimentica che i tempi non erano rimessi al capriccio di qualcuno o al caso, ma sono stati concordati nel disciplinare tecnico, che prevedeva 210 giorni. Poiché tale termine era già abbondantemente scaduto, tutti i sardi possono valutare se quella del Ministero sia qualificabile come inerzia o no".
Serra spiega anche che Cappellacci non ha mai parlato di "complotto", ma di "indebita ingerenza politica". Regione all'attacco, quindi: "La sovrintendente Lorrai afferma che il Governo stava collaborando 'con ritmo intenso' con la Regione, ma dall'altro annuncia l'impugnativa davanti ai giudici costituzionali. Se un Governo sta collaborando, perché dovrebbe impugnare l'atto di un procedimento non ancora concluso, dopo averne rallentato il percorso?"