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Gli indipendentisti di Sardigna Natzione vanno all'attacco del Consiglio regionale e chiedono l'immediata sospensione dei consiglieri regionali indagati nell'ambito delle inchieste sull'utilizzo dei fondi destinati ai gruppi politici. "Dimettetevi e costituitevi al popolo sardo", è lo striscione portato in piazza, davanti al palazzo dell'Assemblea sarda, in occasione di un sit-in a sostegno della richiesta.

   "Mentre la Sardegna cadeva nel baratro e lo Stato italiano causava il disastro economico e sociale dell'Isola – ha spiegato Bustianu Cumnpostu, leader di Sni – gli onorevoli, invece di occuparsi dei problemi dei sardi e della crisi finanziaria che sta strozzando imprese e famiglie, si sono distratti in cose futili perché la loro funzione glielo ha permesso".

   E mentre ribadisce che l'ennesima "beffa seriale" è stata consumata con la mancata modifica dello Statuto per garantire all'Isola la fiscalità di vantaggio, Cumpostu ricorda che la vertenza entrate è ancora aperta e che le servitù militari sono ancora al proprio posto.

 "Danni tollerati – ha sottolineato – da questi consiglieri intermediari dei partiti politici italiani". Da qui la porta chiusa ad eventuali alleanze con il Partito dei Sardi e Rossomori in vista delle elezioni regionali del 2014, mentre è aperto il dialogo con le sole forze indipendentiste. "Non si può usare il sardismo come correttivo – ha argomentato Cumpostu – A dare una sterzata alla politica sarda non ci è riuscito Mario Melis e volete che ci riescano Claudia Zuncheddu o Paolo Maninchedda?"