Il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza ha chiamato la preside del Dettori dove è crollato una parte del soffitto per esprimergli "solidarietà e sostegno". E' quanto rende noto viale Trastevere, spiegando che l'Ufficio di gabinetto del Miur è in contatto con l'Ufficio scolastico regionale della Sardegna per seguire l'evolversi della vicenda.
"Quello di oggi è uno dei molti casi in cui la vita stessa degli studenti è messa a repentaglio, non si può morire entrando a scuola". Ha dichiarato Giobbe Lahouioui, coordinatore regionale dell'Unione degli studenti (Uds) dopo il crollo del soffitto al Dettori.
"Troppe volte abbiamo denunciato le condizione spaventose in cui sono ridotte le scuole isolane – ha detto ancora Lahouioui – Dall'amianto degli istituti di Sant'Antioco agli allagamenti dell'artistico di Quartu, è lampante che la situazione è tragica ed emergenziale".
Già durante le manifestazioni del 15 e del 22 novembre gli studenti avevano accusato la politica regionale per l'indifferenza e la superficialità con cui viene affrontata la questione dell'edilizia scolastica, lasciando provocatoriamente davanti al Palazzo della Regione un manichino ricoperto di macerie. "Gli studenti sardi sono costretti ogni giorno a studiare in edifici costruiti per il 60% prima degli anni '70, di cui la metà è senza certificato di agibilità e una scuola su dieci è su un territorio a forte rischio idrogeologico – ha denunciato Lahouioui – Non possiamo tollerare che l'attenzione sul tema venga posta solo in seguito alle tragedie. Pretendiamo immediatamente un piano straordinario di finanziamenti per la messa in sicurezza e l'ammodernamento di tutte le scuole sarde".