Dalle 8:15 di questa mattina, con l'ingresso della prima paziente, è cominciata l'era del nuovo Reparto di Ginecologia e ostetricia del Policlinico universitario di Monserrato. Da oggi chi nascerà nella struttura universitaria potrà essere registrato a Cagliari ma sarà nativo di Monserrato. Dopo 150 anni di attività va in pensione il vecchio ospedale San Giovanni di Dio, nel centralissimo quartiere di Stampace, dove sono ancora ospitati i due raparti di Medicina, la Chirurgia, l'Oculistica, la Dermatologia ed il Pronto soccorso. Entro l'anno alcune specialità potrebbero essere trasferite a Monserrato, così come altri raparti della ex clinica Macciotta: l'obiettivo è riunire in un'unica struttura tutti i reparti universitari realizzando a Monserrato un nuovo blocco R e il Pronto soccorso.
Da oggi tutte le pazienti e future mamme saranno accolte sia al San Giovanni di Dio che nel nuovo Reparto di Monserrato, ma da giovedì ci si potrà rivolgere solo al Policlinico dove sono stati allestiti 36 posti letto per le degenze e quattro in day hospital, varie sale parto dotate dei più sofisticati sistemi sanitari e con la possibilità di partorire anche in acqua, ma solo dopo un corso.
Per l'assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, si tratta di un "ulteriore passo avanti verso una riqualificazione importante nell'edilizia sanitaria. Stiamo già parlando di un blocco R e quindi possiamo dire che quella sarda è una sanità in movimento".
Il bando per la realizzazione del nuovo blocco R, che può contare su una dotazione finanziaria (Fas-Cipe) di 40 milioni di euro, sarà pubblicato a fine gennaio mentre i lavori si dovrebbero concludere entro il 2016. Ospiterà la Dermatologia, l'Oculistica, l'Urologia, l'Ortopedia, l'Ematologia e genetica. La Cardiologia verrà, invece, trasferita nel blocco N, mentre l'Otorino nel blocco G. Con altri cinque mln di euro, una volta spostate la Cardiologia, l'Anesteria e la Neurologia, si potrà aprire il Pronto soccorso universitario nel blocco D.
"L'urgenza di chiudere il San Giovanni deriva dal fatto che tenere aperti due ospedali costa e diventa antieconomico – ha spiegato il direttore generale dell'Aou, Ennio Filigheddu – abbiamo già aggiudicato la progettazione dei nuovi edifici che consentiranno di trasferire tutte le attività oggi sparse per la città". Il rettore dell'Università, Giovanni Melis, ha aggiunto che "occorre aprire il Pronto soccorso altrimenti l'ospedale è debole e non riesce a competere con le altre strutture", ed ha ipotizzato per il S.Giovanni un futuro come "casa dello Studente".







