Venti milioni di visitatori e un possibile indotto di 5,2 miliardi. Sono le prime previsioni per l'Expo 2015 in programma tra due anni a Milano. C'è anche la Sardegna: l'obiettivo della Regione è quello di convincere almeno il 10 per cento delle persone che parteciperanno all'esposizione a fare un salto nell'Isola. Il materiale di partenza c'è tutto: 140 Paesi presenti alla manifestazione per un periodo di sei mesi sono un'opportunità unica.
Una delle possibili armi vincenti per la Sardegna? La longevità: lo ha suggerito Francesco Maietta della Fondazione Censis, questa mattina nel corso di un seminario a Cagliari, al Terminal crociere, promosso dagli organizzatori del padiglione Italia. Sardegna, la terra dei centenari e della lunga vita, come spot creativo e da cavalcare.
"Un elemento – ha spiegato Maietta – che si abbina bene allo stile di vita e si inserisce nel quadro del racconto di un Paese". Turismo in primis. C'è il mercato lombardo, innanzitutto – ha ricordato l'assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi – quello da cui la Sardegna pesca in Italia il maggior numero di presenze e arrivi.
Ma non c'è soltanto l'industria vacanze. Come ha sottolineato Mariano Mariani, direttore generale dell'Agenzia governativa regionale Sardegna promozione, ci sono anche altri due fattori: esportazione e attrazione degli investimenti. Una vetrina, insomma, per proporre agroalimentare, artigianato, ma anche ricerca e tecnologia. Una chance per allacciare relazioni che magari possano sfociare in grandi investimenti nell'Isola.
"Non è una scampagnata o una Bit – ha chiarito Aldo Bonomi, direttore dell'istituto di ricerca Aasterc – Non è solo promo Sardegna ma è importante capire se in questo territorio ci sono modelli di sviluppo innovativi e che creino discontinuità con il passato: se la Sardegna diventa punto di riferimento della chimica verde mi interessa molto. Questo perché c'è la discontinuità, ad esempio, con Ottana, modello di sviluppo del Novecento alle prese evidentemente con molti problemi".







