Primo notte in carcere per il consigliere regionale Sisinnio Piras (Pdl), arrestato ieri per peculato nell'ambito dell'inchiesta-bis sul presunto uso illecito dei fondi destinati ai Gruppi del Consiglio regionale della Sardegna. Il consigliere, che divide la cella con altri, ha trascorso la nottata serenamente. Domani è previsto l'interrogatorio di garanzia.
Nella tarda mattinata di ieri Piras ha ricevuto la vista del suo legale, l'avvocato Guido Manca Bitti, per fare il punto sulla situazione. Al consigliere Piras vengono contestati 41 mila 759 euro di spese fatte con i fondi destinati al Gruppo del Pdl in Consiglio ma che, secondo l'accusa, sarebbero stati utilizzati per fini personali e non istituzionali.
In particolare si tratta di due fatture per congressi e attività che sarebbero state tenute nella palestra della moglie a Villacidro, per complessivi 28 mila 400 euro; una fattura da 7 mila 307 euro per spese fatte in un ristorante; 934 euro per l'affitto di una sala convegni; 938 euro per l'acquisto di un Ipad 2 di cui, però, gli investigatori non avrebbero trovato traccia come non avrebbero trovato nemmeno la stampante che compare in una fattura da 420 euro in contestazione, e infine la parte dell'assegno di 4 mila 160 euro che sarebbe dovuto servire a pagare per una consulenza di cui il consigliere regionale avrebbe trattenuto 3 mila 360 euro.







