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Doccia fredda in Sardegna: gli adempimenti e i versamenti tributari sospesi nei territori della Sardegna colpiti dall'alluvione devono essere effettuati entro il 27 dicembre 2013. Lo prevede un decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni.

Ma amministratori locali e imprese non ci stanno. "Impossibile", sbotta il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, che chiede al Governo, con il sostegno dei parlamentari sardi, "l'immediata revoca del provvedimento ministeriale".

   Il Comune di Olbia il 10 dicembre aveva annunciato, sulla scia del decreto del Ministero delle Finanze, la sospensione dei tributi, non solo per chi aveva avuto problemi in seguito all'alluvione, ma per tutti i residenti.

"Un provvedimento illogico, vessatorio e inaccettabile – ha detto ancora Giovannelli – rivolto a una popolazione gravemente colpita dall'alluvione, anche in considerazione della obiettiva impossibilità di provvedere, entro i termini fissati, al pagamento dei tributi. Il Comune non accetta questa imposizione e posticiperà il pagamento a data da stabilire, senza sanzioni".

   Insorgono anche le imprese. "Un decreto assurdo che lede fiducia tra Governo e imprese", è detto in una nota di Rete Imprese Italia-Sardegna. "Riteniamo che di fronte a un atto che lede il rapporto di fiducia tra Stato e imprese, e che contraddice tutte le dichiarazioni di solidarietà formulate dal Governo – prosegue la Rete degli Artigiani e dei Commercianti – i parlamentari eletti in Sardegna debbano richiedere immediatamente un atto correttivo senza il quale tutti i Senatori sardi dovrebbero votare contro la Legge di Stabilità in discussione e approvazione lunedì prossimo".

 "Vogliamo considerare la decisione del Ministero dell'Economia di fissare al 27 dicembre il pagamento dei tributi sospesi il 30 novembre per le zone dell'alluvione solo un errore dovuto all'intenso lavoro di questi giorni sulla legge di stabilità". Lo ha detto il senatore e segretario del Pd sardo, Silvio Lai, parlando anche a nome degli altri colleghi sardi del Senato.
 
 "Non si può fare, e né sono in condizioni di adempiere a questo i cittadini di quelle zone che stanno ancora contando i danni così come la magistratura sta valutando le responsabilità. Chiediamo al presidente Letta e al ministro Saccomanni che la
Sardegna abbia lo stesso trattamento delle popolazioni che hanno avuto eventi di questa intensità e di questo livello di devastazione che lo stesso Gabrielli ha rappresentato come quelli di un sisma: niente di più ma niente di meno. Confidiamo in una immediata correzione di rotta. Non saremmo altrimenti in grado di sentirci parte di una maggioranza che sostiene un Governo che ha una sensibilità diversa in Sardegna, in Abruzzo o
in Emilia".