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Zona Franca, il movimento si spacca. La base contesta la decisione presa dai due coordinatori Francesco Scifo e Maria Rosaria Randaccio: l’appoggio alla candidatura alle prossime regionali del presidente Ugo Cappellacci. E delibera, nell’assemblea di Orgosolo del 28 dicembre scorso, di partecipare alle elezioni regionali con una lista propria. Il tutto condito da attacchi durissimi al governatore.

Il coordinamento dei movimenti bolla l’appoggio a Cappellacci come “decisione personale” di Scifo e della Ranraccio, ma che non rispecchia il volere dei Movimenti, i quali “si dissociano nella maniera più netta”. E poi giù l’attacco al presidente della Regione, “responsabile della strage di 75 mila posti di lavoro sardi” al quale augurano “di potersi difendere con più professionalità nei tribunali di quanto non abbia saputo fare finora per l’attivazione della zona franca. I Movimenti Zona Franca”, si legge ancora nel comunicato, “non si alleano con nessun partito tradizionale di destra o sinistra perché sono trasversali e apartitici ma aperti a tutti coloro che vogliono cambiare la politica in Sardegna”.

No a Cappellacci anche da Giuseppe Marini, uno dei fondatori del Movimento: “Il presidente Cappellacci, ha sin dall’inizio, ha voluto strumentalizzare l’argomento sulla Zona Franca, per poterlo portare (senza prima applicarlo) in “Campagna Elettorale”. Abbiamo collaborato per far sì che venissero applicate anche altre leggi e norme che ci avrebbero ridotto le varie imposte (di energie e carburanti), già da tempo. Mentre invece il Presidente, seppure a discapito del Popolo, attende per poterle applicare, all’apertura della Campagna Elettorale, per prendere meriti e quindi consensi elettorali”