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"Quello di Francesca è stato un atto straordinario di generosità politica, ma lascia addosso una grande amarezza. La verità è che il Pd e la Sardegna non si sono dimostrati pronti per una governatrice donna vissuta, in troppe circostanze, come un pericolo perché fuori dalle tradizionali logiche maschili nella guida dei partiti e nella gestione del potere in Sardegna". Lo ha dichiarato Chicco Porcu (Pd), dopo la rinuncia di Barracciu.

   "Va detto con chiarezza che quanto successo ha avuto poco a che fare con le legittime preoccupazioni per l'impatto nell'opinione pubblica dell'indagine della magistratura sui fondi ai Gruppi della scorsa legislatura – ha aggiunto Porcu – non è un caso che chi ha invocato con spregiudicata determinazione la rinuncia di Francesca alla candidatura a Presidente della Regione per il centrosinistra, arrivando alla minaccia di ribaltare con il voto di poche persone, metà della Direzione Pd, l'esito di primarie di coalizione a cui hanno partecipato oltre 52mila elettori, siano esattamente le stesse persone che hanno contrastato o vissuto con fastidio la candidatura di Francesca prima, durante e dopo le primarie dello scorso 29 settembre. Solo l'amore per il Pd e per la Sardegna di Francesca Barracciu ha evitato il tentativo irresponsabile di una spaccatura che avrebbe minato irreparabilmente le prospettive di vittoria del centrosinistra alle prossime elezioni regionali".

"Il Pd e la sua candidata hanno avuto un grande coraggio e hanno compiuto un grande atto di responsabilità da cui possiamo ripartire tutti insieme per battere questo governo delle destre che ci sta portando a piangere e che sta devastando la nostra terra, e il peggior governatore che la Sardegna abbia avuto dai tempi del viceré", ha dichiarato il coordinatore di Sel Sardegna, Luca Pizzuto, "ora discutiamo di programmi mettendo al centro il diritto alla felicità della nostra gente e rimettendo insieme la coalizione del centrosinistra aperta alle forze sovraniste e di autogoverno".