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E' mancata la primadonna all'inaugurazione del club "Forza Silvio", il primo nato in Sardegna del nuovo corso berlusconiano per iniziativa di un gruppo di autotrasportatori isolani: Daniela Santanchè, madrina della manifestazione, ha dato forfait ai militanti di Fi – una trentina in tutto – accorsi nel centro polivalente "Il Redentore", dirimpetto alla statale 131 fra Sardara e Uras, a cavallo tra province di Oristano e del Medio Campidano. Assente anche il presidente della Regione Ugo Cappellacci, candidato al bis con la coalizione di centrodestra nelle elezioni del 16 febbraio prossimo.

La Santanchè ufficialmente non è arrivata per problemi di famiglia, ma secondo indiscrezioni trapelate dall'entourage del suo stesso partito la defezione sarebbe stata decisa per evitare di trovarsi al centro della contestazione annunciata dai militanti di Italia dei Valori, pronti ad organizzare un comitato di ricevimento tutt'altro che benevolo nei confronti del duo Santanchè-Cappellacci.

I contestatori, complessivamente una decina, avevano preparato per la Santanchè, fra bandiere e fischietti, un mazzo di rose rosse e il fac-simile di un assegno bancario dell'importo di 141 euro e qualche spicciolo riferito alla somma che la parlamentare e dirigente di Forza Italia aveva ottenuto dalla Giunta Cappellacci per inserti sulla Sardegna da pubblicare, attraverso la sua agenzia pubblicitaria, su alcuni quotidiani e periodici nazionali. L'Idv ha organizzato il sit-in di protesta ricollegandolo – come ha spiegato il portavoce regionale del partito, Angelo Mascia – ai problemi dei lavori iniziati e non portati a termine nella statale 131 tra Nuraminis e Sanluri, pochi chilometri di distanza dal luogo in cui si è tenuta la manifestazione di Fi.

«E' vergognoso che il sodalizio affaristico Santanchè-Cappellacci – aveva sottolineato Mascia – cominci la campagna elettorale nel tratto di Sardara della statale 131 dove migliaia di persone realizzarono anni addietro una chilometrica catena umana per rivendicare l'eliminazione degli svincoli della morte e la messa in sicurezza della più trafficata strada della Sardegna. Perchè non è stato dato appuntamento ai propri sostenitori nel tratto fra Serrenti e Sanluri, cantiere della vergogna emblema del fallimento di Cappellacci in tema di viabilità e trasporti?

Assenti i due big, a fare i doveri di rappresentanza è stato l'ex sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, che si è trovato a fare il padrino del club "Forza Silvio-Trasporti Sardegna». E soprattutto a gestire una manifestazione flop. Alle 11.15 il drappello di contestatori di Italia dei Valori ha levato le tende ed è andato via portandosi appresso il mazzo di rose rosse e l'assegno bancario in fotocopia per Daniela Santanchè. 

"L'Italia dei Valori ha scongiurato un'ingiustizia evitando che il presidente Cappellacci iniziasse la sua campagna elettorale nel tratto di Sardara della statale 131, un luogo simbolo in cui migliaia di persone hanno realizzato anni addietro una catena umana per
rivendicare la messa in sicurezza della superstrada: avrebbe dovuto invece invitare i suoi sostenitori nel tratto fra Serrenti e Sanluri per testimoniare il fallimento della sua
Giunta in fatto di trasporti".
 
Lo ribadisce il vice segretario  e portavoce regionale del partito, Angelo Mascia, al termine del sit-in di questa mattina organizzato per contestare la presenza del governatore e della dirigente di Fi, Daniela Santanchè, invitati all'inaugurazione di un club intitolato a Silvio Berlusconi. La contestazione non c'è stata, ma solo per il mancato arrivo
sia del presidente che della deputata forzista.
 
"Avevamo preparato per lei – ricorda Mascia – un mazzo di rose rosse e il fac-simile di un assegno bancario dell'importo di 141 euro per chiedere lumi sul finanziamento stanziato da Cappellacci alla  'Visibilia srl', società della Santanché, per foraggiare una assai poco proficua promozione turistica della nostra isola su Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi. Ma soprattutto – sottolinea il portavoce dell'Idv – volevamo contestare cinque anni di malgoverno per la nostra isola".
 
 "La Sardegna – conclude Mascia – vive una situazione drammatica e paradossale e i lavori infiniti nella sua principale arteria stradale, che la Giunta Cappellacci non ha
fatto nulla per portare a termine, ne sono la testimonianza diretta. Come Idv lamentiamo e sottolineiamo questo immobilismo che costringe l'isola a rincorrere una ripresa che non sembra mai arrivare".