L'Agcom richiama la Regione Sardegna e minaccia sanzioni per l'opuscolo "Detto, Fatto" che "risulta diretto a proporre un'immagine positiva dell'operato del presidente e della Giunta regionale, evidenziandone i principali interventi realizzati e gli obiettivi raggiunti". Ma siamo in campagna elettorale il governatore uscente, Ugo Cappellacci, si candida al bis con il centrodestra: quindi si tratta, dice l'Agcom, di una violazione della par condicio.
La delibera è stata pubblicata oggi e stamane ne ha anticipato il contenuto il segretario regionale del Pd, Silvio Lai. Ora la Regione dovrà pubblicare sulla homepage del sito istituzionale, entro tre giorni dalla notifica del provvedimento e, per le due settimane successive, un messaggio che indica la non rispondenza a quanto previsto dalla legge sulla par condicio, facendo espresso riferimento alla delibera dell'Agcom, che dovrà essere informata dell'avvenuta pubblicazione. In caso di inottemperanza scatterà l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria: da un minimo di 10 mila euro a un massimo di 250 mila.
Secondo l'Autorità garante delle comunicazioni, "non è ravvisabile l'indispensabilità della comunicazione ai fini dell'efficace assolvimento delle funzioni proprie dell'Amministrazione in quanto l'opuscolo 'Detto Fatto', recante l'illustrazione degli interventi e delle attività svolte nei cinque anni di governo regionale, ben avrebbe potuto essere pubblicato in un altro periodo dell'anno senza compromettere l'efficace funzionamento dell'ente; quanto all'impersonalità della comunicazione, deve escludersi anche la sussistenza di tale requisito in considerazione della inequivoca riconducibilità dell'opuscolo al presidente Ugo Cappellacci, individuato nella sua funzione istituzionale, e del quale viene riportata la firma e la foto. La pubblicazione, inoltre, reca altresì il logo della Regione rendendo evidente la finalità di ricondurre le attività descritte alla funzione istituzionale esercitata nel periodo del mandato".
"La sanzione – spiega spiega il segratario del Pd Silvio Lai – arriverebbe dopo la segnalazione del Corecom che aveva individuato la pubblicazione del documento 'Detto, Fatto' sul sito della Regione come lesivo delle norme che garantiscono la correttezza della campagna elettorale e la par condicio. Nonostante questo il testo è stato mantenuto nel sito, e quando lo fa Berlusconi nelle sue televisioni, chi paga è Mediaset, mentre qui la multa non la pagherà il candidato Cappellacci che continua a dimostrare la sua scorrettezza nell'uso distorto delle istituzioni che rappresenta".
“Lo fa – aggiunge il segretario democratico – con le conferenze stampa elettorali nelle sedi istituzionali, o firmando protocolli nei territori dove per cinque anni non ha fatto niente. E lo continua a fare oggi sul portale istituzionale – conclude Lai -. Il presidente uscente non riesce ancora a capire che la cosa pubblica non è cosa sua, ma dei sardi che siamo certi hanno già inquadrato di che personaggi si tratti".
|