La Corte d'Assise d'appello di Cagliari ha confermato la condanna a 20 anni per il pensionato di 72 anni accusato di aver ucciso il neonato frutto di incesto con la figlia. I giudici hanno accolto in pieno le richieste del sostituto procuratore generale, Giancarlo Moi. La sentenza è stata emessa dopo neanche un'ora di camera di consiglio.
Il nonno-padre, originario di Nuxis, avrebbe abusato per anni della figlia dalla quale aveva avuto un bimbo, trovato poi morto sotto un cavalcavia nel Sulcis nel febbraio 1996. Il piccolo – accertò la perizia – fu soffocato con metri di carta igienica nel bagno dell'ospedale dove era stato partorito di nascosto.
La svolta nelle indagini è arrivata ad oltre 15 anni dal fatto: grazie alle rivelazioni di un parente, gli inquirenti sono riusciti ad individuare i genitori e ad incriminarli per omicidio volontario. Padre e figlia avevano sostenuto che il piccolo era nato morto, ma la consulenza medico-legale li aveva smentiti: il bimbo fu soffocato con la carta igienica.
Sotto processo, ma ancora in primo grado con rito ordinario, c'è anche la madre del piccolo, accusata di concorso nell'omicidio.