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Polemiche su Facebook tra ex colleghi di Giunta e di partito. Dopo gli attacchi di ieri da parte dell'allora assessore del Lavoro dell'esecutivo di centrosinistra, Romina Congera – ora candidata con Michela Murgia – e dell'ex presidente dell'Assemblea regionale del Pd, Valentina Sanna, che ha parlato di "autoritarismo", Renato Soru oggi ribadisce la necessità di non disperdere voti perchè, spiega di nuovo su Fb, "un voto dato alla Murgia risulta come un voto dato a Cappellacci, poiché non servirà a scalzarlo dal governo della Sardegna ma anzi contribuisce al suo tentativo di rimanere al potere per i prossimi cinque anni".

Ieri Romina Congera dichiarava che "Dispiace vedere che l'onorevole Soru a corto di proposte politiche si rifugi nella campagna del 'non voto' a Michela Murgia, ritenendolo una preferenza data a Cappellacci. Evidentemente a Renato Soru – afferma Congera – non basta che il suo partito abbia cercato di limitare l'accesso al Consiglio regionale con una legge elettorale vergognosa e causa di regalie tecniche per non raccogliere le firme, ma dimentica due cose fondamentali. La prima è che mai nessun voto è stato sprecato quanto quel 42% che gli diede la fiducia nel 2009, salvo poi prendere atto che è stato tra i consiglieri più assenti. La seconda è che le attenzioni a Cappellacci le sta costruendo il suo segretario nazionale nelle intese di potere con Berlusconi", conclude l'ex assessore della Giunta Soru.

   E Valentina Sanna, ex presidente regionale del Pd, anche lei candidata nella coalizione che sostiene Michela Murgia, rincarava la dose: "Le dichiarazioni di Soru sul fatto che votando Michela Murgia tanti sardi voterebbero Cappellacci sono di una gravità inaudita. Non un'offesa all'avversario politico ma un oltraggio alla volontà democratica che il 16 febbraio in tanti esprimeranno con coraggio e libertà per un cambiamento necessario. Campione di un autoritarismo che prima di tante altre ragioni, ha determinato la sua sconfitta e la vittoria di Cappellacci cinque anni fa, oggi Soru può vantarsi solo delle sue colpevoli assenze in Consiglio regionale".

Oggi la controreplica dell’ex presidente della Regione.  "La Sardegna non merita e non sopporterebbe altri cinque di  malgoverno come quelli appena trascorsi – sottolinea Soru in un lungo post in cui elenca le mancanze dell'attuale presidente – Sarebbe veramente colpevole attardarci ancora nella demagogia invece che iniziare subito a riadeguare i nostri progetti e i nostri comportamenti, ritardare ancora nell'agguantare le opportunità che, pur in mezzo a molte difficoltà e alla necessità di molto impegno, i grandi cambiamenti in atto dell'innovazione tecnologica, del digitale e della globalizzazione ci offrono".

   "Dividersi, rinunciando a migliorare le cose dall'interno, non è mai stata una buona risposta. Ancor più oggi. Dividersi può assecondare le aspettative di qualcuno – argomenta l'ex governatore – ma raramente costruisce in maniera stabile, dividendosi e rimanendo soli si può andare più veloci ma solo uniti si può arrivare lontano. A pochi giorni dal voto credo sia giusto confrontarsi con la realtà. Ci sono solo due possibilità in campo: la vittoria di Cappellacci e della destra o la vittoria di Pigliaru e del centrosinistra. Io sto con Pigliaru. Sto con la sua idea di Sardegna che è stata ed è anche la mia. Sto con la sola possibilità di realizzarla".

   Soru aggiunge di avere "molto rispetto dell'impegno politico quando viene portato avanti con passione e mettendo al centro gli interessi generali. Michela Murgia – osserva – ha fatto in questi mesi un grande lavoro di animazione politica in giro per la Sardegna e di questo le va dato atto. Con idee anche molto diverse dalle mie, con le quali mi piacerebbe confrontarmi in futuro. Tuttavia – conclude – credo che anche il mio impegno di questi anni meriti almeno altrettanto rispetto".