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Dopo le accuse di ieri di Francesco Pigliaru sulla privatizzazione della Tirrenia per la quale "la Regione era favorevole" oggi Ugo Cappellacci replica al vetriolo: "il candidato della sinistra ha qualcosa in comune con Topo Gigio, perché c'è qualcuno che lo muove e parla per lui, passandogli documenti che evidentemente non ha verificato".

"Pigliaru gira con una lettera in cui la Regione nel 2009 disse che era favorevole alla privatizzazione. E ci mancherebbe altro – ha spiegato Cappellacci – che non fossimo favorevoli ad avviare la privatizzazione di quello che abbiamo conosciuto come un odiato 'carrozzone di Stato' e una vergogna nazionale. L'Assessore dimentica invece che nel 2009 venne avviata la privatizzazione, ci fu un'aggiudicazione che poi venne misteriosamente spazzata via, poi ci fu una procedura straordinaria e una seconda gara che consegnò la Tirrenia nelle mani del 'cartello degli armatori', con effetti devastanti per la nostra Isola perché gli avidi 'signori del mare' hanno messo sotto embargo la Sardegna e hanno dato luogo al vergognoso caro traghetti. Contro tale vergogna noi ci siamo scagliati senza se e senza ma, con un ricorso vittorioso davanti all'Antitrust, che li ha multati per oltre otto milioni di euro, e un altro, anch'esso vittorioso, davanti alla Corte Costituzionale contro il mancato coinvolgimento della Sardegna. Ci siamo opposti anche con quella flotta sarda che ha costretto 'i signori del mare' a praticare sconti che ottusamente negavano fino al giorno prima della partenza della Scintu, che ha portato mezzo milione di passeggeri, con personale e prodotti sardi a bordo".

 

Renzi. "Renzi non rappresenta il rinnovamento e lo dimostra il fatto che abbia dichiarato che ammira Soru, facendo il paio con l'affermazione del candidato della sinistra che, da ex assessore, vorrebbe ripartire da dove si è fermato l'ex presidente. Se ammira tanto Soru – ha aggiunto – allora lo nomini nella sua Giunta comunale oppure proponga a questo finto ambientalista di costruire in piazza della Signoria uno dei suoi cubi, come quelli che ama costruire nella nostra terra nei pressi di una Basilica tanto cara ai sardi.

Il segretario del Partito Democratico ricorda il 'maanchismo' di Walter Veltroni il quale diceva che per lui andava bene qualcosa, ma anche l'esatto contrario. Veltroni lo abbiamo già rullato una volta perché si dimise dopo la sconfitta in Sardegna del 2009. Renzi si prepari perché il 16 febbraio rulleremo anche lui", lo ha affermato il presidente in carica e candidato governatore del Centrodestra alle prossime elezioni regionali, Ugo Cappellacci, nella convention elettorale di Alghero.

 

Io avrei rullato la Sardegna? Se Renzi conoscesse meglio la nostra realtà saprebbe che a 'rullare' i sardi sono gli stessi uomini che lui insieme ai vecchi capibastone, compiendo una rottamazione alla rovescia, sta spacciando per nuovi: Soru, Pigliaru e gli altri protagonisti di un centrosinistra che, dopo aver sbagliato tutte le terapie e aver ridotto l'isola sul lastrico, parlano come se fossero alla loro prima esperienza", lo ha detto il candidato governatore del centrodestra Ugo Cappellacci, rispondendo al leader del Pd Renzi.

"I giochi di parole del segretario dei Democratici – ha aggiunto Cappellacci – sono ammirevoli sul piano comunicativo, ma la Sardegna è l'esempio lampante delle contraddizioni di chi si propone nuovo ma qui da noi rappresenta solo il partito della conservazione. Queste contraddizioni esploderanno il 16 febbraio e il segretario democratico farà la fine di Veltroni".