"Un po’ di gente dentro. Ancora di più fuori. Cominciamo il domani con Francesco Pigliaru". Lo ha twittato poco fa da Cagliari Matteo Renzi mentre sul palco della Fiera sta parlando il candidato presidente del centrosinistra, Pigliaru appunto. Il Padiglione D è stracolmo: almeno 2.500 persone all'interno, 500-1000 aspettano fuori perché non c'è più posto. Siamo a un passo dalla vittoria". Ha dichiarato Pigliaru, "siamo una cosa diversa da Cappellacci – ha aggiunto – siamo una cosa seria". Murgia? "Chi dice che sinistra e destra siano la stessa cosa dice una cosa falsa". Così Francesco Pigliaru, candidato presidente del centrosinistra, introducendo l'incontro di questo pomeriggio alla Fiera con il segretario del Pd Matteo Renzi.
"Tante occasioni perse o che si rischiano di perdere per la sciatteria del centrodestra – ha detto – Dai 35 milioni del Fondo sociale europeo ai 200 milioni del Cipe per la sanità. E poi 160 milioni per l'agricoltura". E i rivali? "Prendono i titoli dei giornali insultandosi e riappacificandosi – ha chiarito l'aspirante governatore – E poi che cosa si propone? La più indecente delle proposte, la zona franca integrale, fumo negli occhi".
Pigliaru ha poi parlato delle proposte del centrosinistra.
"Partiamo dalle bonifiche – ha detto – e da un piano da 120 milioni all'anno per l'edilizia scolastica. Quindi, subito risposte entro 4 mesi ai giovani per il lavoro. Con quei 35 milioni che l'Ue sta bloccando per colpa di Cappellacci". E ha concluso: "abbiamo una grande occasione, non dobbiamo sprecarla". "In queste settimane abbiamo girato tanto in tutta la Sardegna: le cose sono molto peggio di quanto sospettassi".
Poi ha preso la parola Renzi che ha interrotto il comizio per gridare “Ajò”, in sardo, al gol della Fiorentina: “Quando sento parlare di rimpasto, prendo e scappo e mi rinchiudo nelle cose concrete. "La nostra Italia, come la Sardegna, ha le quattro frecce inserite e ora siamo ad un bivio, sta a voi levare le doppie frecce e decidere se parcheggiare o rimettersi in moto. Non basta uno che a nome di tutti decide – ha detto rivolgendosi alla platea in una sorta di appello al voto a favore di Francesco Pigliaru – ma c'è bisogno che emerga un nome e di convogliare tutto su di lui".
Cappellacci. "Ottantamila posti di lavoro in meno. Cappellacci si è sbagliato: aveva promesso centomila posti in più. Dice di aver rullato tutti. Lui in questi anni ha rullato tutti i sardi".
Giovani. "Se la politica non inizia a tagliare se stessa, come si può pensare di chiedere sacrifici agli altri". "L'Italia può cambiare le cose – ha aggiunto – ripartendo dalla scuola, dalla capacità di formare i giovani. Non possiamo fare scappare i nostri ragazzi. Possiamo invertire ripartendo dalla scuola. Vorrei fare a Pigliaru una proposta: quando avrà vinto andiamo in Europa. La stabilità dei burocrati di Bruxelles non vale la stabilità dei nostri giovani".
Pd. "Partito con mille limiti, mille difetti? Sì, ma se il Paese può cambiare può farlo solo con le gambe del Pd". Chi vota Murgia mette a posto la coscienza. Chi vota Pigliaru mette a posto la Sardegna. E se vinciamo noi si cambia davvero".
La gag. Uno sguardo torvo a chi gli ha detto "Forza Juve". E una gag con un fan che gli ha passato la moglie al cellulare: "Guarda che tuo marito – ha detto lui stando al gioco – è con due tipe un po' strane". Così si è concluso il bagno di folla all'uscita della Fiera di Cagliari per Matteo Renzi. Poi, dopo gli ultimi saluti, è salito sull'auto insieme al segretario regionale del Pd, Silvio Lai, per raggiungere l'aeroporto.
La folla. Un vero e proprio "assalto" alla Fiera di Cagliari con fan in visibilio per stringere la mano o fare una foto con Matteo Renzi. Al termine della affollata convention elettorale a sostegno del candidato presidente Francesco Pigliaru, il segretario Pd è sceso dal palco ed è stato letteralmente circondato dalla folla. Protetto da un cordone di agenti di Polizia, Renzi ha raggiunto con difficoltà l'esterno del padiglione dove altre centinaia di persone hanno assistito al suo intervento da un maxischermo.