L'Autorità di garanzia per gli scioperi ha comunicato all'Ordine degli Avvocati di Cagliari, Oristano, Nuoro e Tempio Pausania i profili di illegittimità dell'astensione a partire dal giorno 11 febbraio. In particolare – è detto in una nota – l'atto di proclamazione viola gli obblighi di preavviso minimo, di predeterminazione della durata e di intervallo minimo tra astensioni. L'Autorità di garanzia ha invitato, dunque, gli Ordini a riformulare le modalità dell'astensione; in assenza del relativo adeguamento, la legge prevede l'apertura di un procedimento, per valutare i profili sanzionatori. Le toghe hanno annunciato lo sciopero a oltranza, nonostante la richiesta di chiarimenti dell'organismo di garanzia che sospetta la non regolarità dell'agitazione. Gli avvocati cagliaritani da oggi hanno incrociato le braccia e smetteranno solo quando il Ministero convocherà le parti. Contestano le riforme e le proposte di legge in materia di giustizia che, dicono, "stanno creando dei pregiudizi verso i diritti della persona". E questa mattina, in una affollatissima conferenza stampa, l'assemblea delle toghe ha ribadito l'intenzione di proseguire ad oltranza, malgrado il rischio di incorrere nell'interruzione di pubblico servizio. L'adesione allo sciopero é stata massiccia e, a quanto pare, qualche giudice avrebbe già evidenziato perplessità e l'intenzione di informare la Procura. "Abbiamo ricevuto la comunicazione dell'Autorità di garanzia – ammette il presidente dell'ordine Ettore Atzori – ma noi siamo convinti che quanto fatto sia legittimo. Non chiediamo ai magistrati che condividano, ma che rispettino le decisioni della nostra assemblea".
Lo sciopero delle toghe cagliaritane, hanno chiarito gli avvocati, verrà sospeso quando il Ministero convocherà gli organi istituzionali e politici dell'Avvocatura per iniziare a trattare sulle riforme. "Un processo che si diceva funzionasse male si è riusciti a farlo funzionare peggio – attacca Atzori – Se abbiamo calcolato l'imminenza delle elezioni regionali? Beh, nel nostro caso la politica non c'entra, d'altronde a noi avvocati non ci ha mai fatto grande sponda".
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